L’evento di sensibilizzazione ambientale, realizzato da Plastic Free nel tratto costiero urbano, dal Museo Archeologico fino alla Marina di Tilibbas, chiude l’edizione numero 19 del “Meeting del Turismo”. 

Quaranta volontari, tra cui cinque alunni della scuola di Isticcadeddu, hanno raccolto una grande quantità di rifiuti,  come sottolinea la referente Maria Francesca Carone, e un cospicuo quantitativo di retini per le cozze intrappolati tra i massi frangiflutti. Focus sulla sostenibilità la tre giorni ha esplorato strategie e prospettive future a fronte di milioni di presenze, 15 nella stagione appena trascorsa, per proteggere risorse naturali, identità culturale e ospitalità genuina. Un lungo convegno di confronto tra istituzioni - sindaci del territorio, Regione, imprenditori locali, AdSP e Aeroporto “Costa Smeralda”, Direzione marittima del Nord Est e Area Marina Protetta di Tavolara– che ha messo in campo tutti i numeri del turismo ma anche le principali criticità, dalla carenza infrastrutturale e di una regia regionale, dalla gestione dei rifiuti fino allo sfruttamento intensivo del territorio.

Sotto i riflettori la sfida per continuare ad offrire nella realtà ciò che il marketing vende e pubblicizza nel mondo virtuale, diversificando il più possibile l’offerta e preservando i beni più preziosi.

«L’incremento importante dei maxi yacht in Gallura, come quello registrato quest’anno, può essere motivato, oltre che dalla percezione di sicurezza creata dalla nostra forte presenza e  vigilanza in mare – ha detto il Direttore Marittimo, Gianluca D’Agostino -  anche dalle norme francesi che vietano, per preservare la Posidonia, di dare fonda alle unità oltre i 24 metri, sui fondali fino a 40. Questo ha creato un indotto a scendere di qualche grado di latitudine. Dal lato economico è un bene ma dall’altro si impone una riflessione sull’opportunità di darci, anche noi, delle regole più restrittive cercando di contemperarle alle esigenze e in, quest’ottica i campi boe intelligenti sono sicuramente il futuro. Un altro tema è quello delle Aree Protette – prosegue - percepite come un elemento di chiusura alla fruizione dell’ ambiente devono essere un modo per creare un turismo nuovo, con, ad esempio, l’attuazione di percorsi subacquei o pescaturismo guidata».  

Jan Pachner, Segretario Generale di One Ocean Foundation, che sta attuando la più grande riforestazione di posidonia del Mediterraneo, nella baia di Cala di Volpe a Porto Cervo, ha, poi, sostenuto gli stessi argomenti. «Il capitale naturale in Sardegna è enorme e questi numeri di turismo sono dovuti soprattutto a questo – ha ricordato – Con tutte queste grosse imbarcazioni che arrivano, soprattutto a luglio e agosto spesso ci dimentichiamo di ciò che succede sott’acqua, per questo vanno create infrastrutture e occorre mettere in pista certe regole come hanno fatto in Francia. Questi flussi vanno gestiti come succede nelle spiagge. I campi boe sono uno dei  modi migliori per proteggere la posidonia ricordando che riparare il danno costa molto di più che fare prevenzione».

Dalla tutela dell’ambiente all’ospitalità e alla formazione, nella seconda giornata ( organizzata dal giornalista Federico Barbarossa e dal neuropsicologo Salvatore Spinosa) fari puntati sulle nuove frontiere dell’accoglienza che, hanno sottolineato tutti i relatori, passa dai dettagli, dalla gentilezza e dal sorriso più che dal cibo gourmet e dalle camere a cinque stelle. Si è affermato della necessità di formarsi per comprendere la nuova generazione che si affaccia al mondo del lavoro  e del fatto che radicarsi nel territorio e offrire autenticità sia la strada giusta da percorrere. Sotto la lente, in particolare, la Gallura, locomotiva turistica dell’Isola, con le suggestioni offerte da Giuseppe Contini, chef della Costa Smeralda e profondo conoscitore ed estimatore della civiltà degli stazzi, autore del libro “Il sentiero degli stazzi. Alla ricerca della rosa canina”.  Con lui l’esempio dell’imprenditore Agostino Columbanu: la sua azienda agricola familiare Lu Branu - agriturismo con casa museo e fattoria didattica - porta avanti una tradizione secolare arricchita con esperienze sempre diverse, dalle cooking class allo yoga fino al trekking. Atteso ospite dell’incontro, Michele Ladu, imprenditore di Ovodda, noto per aver portato i cammelli in Barbagia (e che oggi alleva nella sua azienda) diventati un’attrazione per il territorio. L’evento, coordinato dall’economista Carlo Marcetti, è organizzato dall’associazione “Una Scuola Sarda”, con il patrocinio del Comune di Olbia.

«Stiamo già lavorando per l’edizione dei vent’anni – dice il patron Nuccio Merone – dove parleremo della materia con la stessa passione di sempre e augurandoci che tutta l’Isola viaggi a pieno ritmo come la Gallura, che si conferma  motrice del turismo».

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