Richiesta di archiviazione non accolta, almeno in questa fase, e udienza fissata al prossimo novembre per un approfondimento sul caso.

Il giudice per le indagini preliminari di Tempio, Alessandro Cossu, non ha chiuso il procedimento penale sulla scomparsa della pensionata olbiese Rosa Bechere. Sono state accolte le richieste degli avvocati Abele e Cristina Cherchi, legali del marito della donna, Davide Iannelli (condannato di recente per l’omicidio di Tony Cozzolino). 

È stata dunque rigettata, almeno per ora, la richiesta di archiviazione del fascicolo a carico di Maria Giovanna Meloni e Giorgio Beccu, indagati per la scomparsa della donna. La pensionata olbiese di 60 anni è sparita nel nulla il 25 novembre del 2022, da allora non si hanno più notizie di lei. La Procura di Tempio ha indagato per mesi (perquisizioni, test del Dna, interrogatori e sopralluoghi in diverse zone di Olbia) e alla fine ha chiesto l’archiviazione del fascicolo aperto per le ipotesi di omicidio e occultamento di cadavere.

Maria Giovanna Meloni e Giorgio Beccu sono stati accusati di avere soppresso la donna dopo averla stordita con dei farmaci e di avere fatto sparito il cadavere. Movente, le razzie di denaro e beni della pensionata. Ma i pm hanno concluso che a carico di Meloni e Beccu, assistiti dai legali, rispettivamente, Ilaria Caragliu e Giampaolo Murrighile, non vi è alcuna prova. I legali della famiglia di Rosa Bechere, Cristina e Abele Cherchi, hanno invece sostenuto nella loro istanza che le indagini devono proseguire. 

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