Rino Cudoni, capogruppo di Piattaforma Arzachena, ha chiesto nell’ultimo Consiglio comunale che gli vengano fornite «le dichiarazioni degli assessori riguardanti le incompatibilità». Una richiesta questa che, aggiunta ad altre situazioni emerse nell’ultima riunione della pubblica assemblea, conferma la contrapposizione politica ormai venutasi a creare in quella che solo un anno fa è stata la lista, unica, che raggiungendo il quorum, ha guadagnato il diritto di amministrare la cittadina per cinque anni.

E le minoranze (lo stesso Cudoni, Francesca Pileri e Fabio Fresi) vorrebbero la costituzione delle Commissioni consiliari. «Avete deciso di non istituire le Commissioni consiliari, che sono uno strumento atto ad esercitare un controllo delle attività dell’Amministrazione comunale, in una situazione come questa in cui vi è una sola lista», ha affermato Francesca Pileri, rivolgendosi alla sua ex maggioranza, già delegata agli Affari generali e personale, incarico revocatole dal sindaco Roberto Ragnedda. «Le Commissioni consiliari esistono - ha detto il collega della Pileri, Rino Cudoni – non solo perché c’è la maggioranza e la minoranza, ma esistono perché la proposta di delibera che deve arrivare all’attenzione del Consiglio comunale, deve necessariamente subire dei passaggi, che vengono definiti istruttoria, quella tecnica da parte degli uffici, e quella politica, che si fa nelle commissioni dove possono essere presentati emendamenti».

Per statuto, ad Arzachena, i presidenti di Commissione dovrebbero essere consiglieri che non abbiano incarico né di assessore né di delegato. E gli unici ad essere in queste condizioni sono al momento i tre consiglieri di minoranza.

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