Unico caso in Sardegna di resistenza armata ai nazifascisti, e tra i primissimi in Italia, dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943. Per questo La Maddalena può considerarsi il luogo simbolo sardo della lotta di Liberazione.

Sono state solenni oggi qui le celebrazioni del 25 aprile, alla presenza dell’assessore regionale Andrea Biancareddu. Due le celebrazioni svoltesi a distanza di un’ora una dall’altra.

La prima in piazza Garibaldi, di fronte alle due lapidi che ricordano i numerosi caduti isolani della Prima e della Seconda Guerra Mondiale, con deposizione di corona da parte del sindaco, Fabio Lai, e del comandante del Presidio della Marina Militare, Simone Battisti, di fronte ad un picchetto armato, ai comandanti degli enti militari presenti sul territorio e ai rappresentanti delle associazioni d’arma e combattentistiche.

L’altra cerimonia si è svolta a Moneta, presente anche l’assessore Biancareddu, di fronte al grande monumento eretto nel 2019 per volontà della sezione ANPI isolana in ricordo dei caduti della Battaglia di La Maddalena (9-13 settembre 1943). Furono giorni, quelli, di resistenza armata ai nazifascisti che, dopo l’armistizio, avevano occupato la piazzaforte militare, e fu una lotta tanto spontanea e interforze quanto cruenta, di marinai, artiglieri, carabinieri e lavoratori maddalenini. Un gruppo di italiani, che, al prezzo di 28 caduti e numerosi feriti, riuscirono a sconfiggere gli invasori.

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