"Lottiamo per avere pari dignità con gli altri colleghi del sistema Regione, lottiamo perché non vogliamo essere considerati dipendenti di serie B, lottiamo perché vogliamo essere protagonisti e attori del nostro futuro".

Scendono in piazza i lavoratori di Forestas, per una grande manifestazione, domani, organizzata dalle sigle autonome Sadirs, Confederdia e Snaf, per rivendicare il diritto al contratto collettivo regionale (sono l'unica Agenzia che non ce l'ha, sono inquadrati nel settore agricolo) e contro "le scelte dei sindacalisti di professione, Cgil, Cisl e Uil".

IL CORTEO - Sono attese 1500 persone, arriveranno a Cagliari da tutti i territori, da Sassari, Tempio, Nuoro, dall'Ogliastra, dall'Oristanese, dall'Iglesiente, per partecipare al corteo.

L'appuntamento è alle 9 in viale Trento, nel parcheggio, da qui, lungo viale Trieste, la prima tappa sarà di fronte all'assessorato al personale, si prosegue quindi verso l'assessorato all'Ambiente, in via Roma, e poi ci si dirige in Consiglio regionale.

L'APPELLO - "Abbiamo chiesto un incontro ai due assessori e poi al presidente dell'assemblea Gianfranco Ganau, a quello della prima commissione Francesco Agus e a tutti i capigruppo", sottolinea Gianluca Cinus, segretario di Confederdia.

"In ogni caso, anche se ci dovesse arrivare una comunicazione, la protesta non si ferma, siamo stanchi di essere presi in giro, ci avevano assicurato e promesso che entro l'estate la modifica alla legge, all'articolo 48, sarebbe arrivata in Aula, invece stanno rinviando, con una serie di scuse inaccettabili. Sarebbero in attesa di comunicazioni Inps sul mantenimento degli sgravi fiscali, ma noi nei abbiamo ben cinque comunicazioni che garantiscono 'la posizione attuale a prescindere dal contratto'".

DOPO GIUGNO - Avevano già scioperato il primo giugno, in piena campagna antincendio - quando vennero mandati a pulire i bordi strada con falcetti, mentre mezzi e attrezzature rimasero parcheggiati perché loro non potevano ricoprire certe mansioni professionali - e oggi, sei mesi dopo, nulla è cambiato.

"Ci sentiamo discriminati, con un contratto inapplicabile e inadeguato ai reali compiti che spettano all'Agenzia al servizio dei Comuni dell'Isola, e con risorse economiche e organizzative assolutamente inadeguate", sottolineano in un documento Sonia Busia, Bastianina Calvisi, Teresa Loddo, Alessio Saba, Gianluca Cinus, Alberto Atzori e Andrea Enne, del Coordinamento amministrativi, tecnici e operai di Forestas.

"Chiediamo ancora una volta alla politica di risolvere la situazione, e chiediamo la partecipazione dei sindaci, sarà un'occasione per parlare del futuro di questa Agenzia, la più grande azienda pubblica dopo la Sanità, con un compito altrettanto importante e cruciale: proteggere e valorizzare l'ambiente e potenziare il sistema regionale della protezione civile".

PARITÀ E PRECARI - È una battaglia che va avanti da tempo: pretendono la parità di trattamento con gli altri lavoratori della Regione e tra impiegati e operai dell'Agenzia; una disciplina contrattuale ricompresa nel Ccrl; la fine delle "favole sulle stabilizzazioni", una "vergogna rappresentata da oltre 1300 semestrali considerati "precari storici", ma in realtà, a tutti gli effetti e sin dal 2005, nell'organico della Regione, lavoratori a tempo indeterminato senza alcuna certezza normativa se non quella di una chiamata nominale annuale".

L'età media dei lavoratori di Forestas (sono circa 6500 anime) supera i 58 anni, i sessantenni sono più del 13% del totale.

"E nonostante questo, sindacati e Giunta regionale si ostinano a proporre 'piani di stabilizzazione dei precari': noi vogliamo l'applicazione del contratto di tutte le altre Agenzie regionali, la trasformazione del rapporto di lavoro da tempo determinato ad indeterminato e l'utilizzo del turn-over per l'ingresso di braccia e menti giovani e produttive".

Cristina Cossu

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