Settimana di lavoro intenso in Consiglio regionale. Il fronte aperto è quello della Finanziaria, anche se giovedì, nel pieno delle audizioni, gli occhi saranno puntati sull'udienza in tribunale per il caso decadenza della presidente della Regione.

L'assessore al Bilancio Giuseppe Meloni nutre ancora la speranza di non dover ricorrere al quarto mese di esercizio provvisorio. Ma sarà difficile. L'iter della manovra non sarà privo di ostacoli: tra le altre cose, c'è da gestire il malumore dei sindacati che avevano già manifestato insoddisfazione in occasione della recentissima approvazione della riforma sanitaria, e che non hanno avuto la possibilità di confrontarsi con la Giunta in fase di concepimento della legge di stabilità.

I sindacati saranno ascoltati mercoledì nella prima delle due giornate dedicate alle audizioni in commissione Bilancio. «Non vorremmo trovarci nella stessa situazione che si è verificata in occasione della discussione della legge sulla sanità, quando siamo stati auditi su un testo che sarebbe stato oggetto di emendamenti e sul quale non c'è stato modo di arrivare a una mediazione», ha già chiarito il numero uno di Cgil Fausto Durante. E Pierluigi Ledda (Cisl): «Ci aspettiamo che Giunta e Consiglio prendano in considerazione le proposte che metteremo disposizione sulle politiche attive del lavoro, per il rilancio dello sviluppo, per il contrasto alle povertà e per favorire l'inclusione sociale».

Domani, intanto, l'atteso vertice di maggioranza con tutti i capigruppo, l'assessore al Bilancio Giuseppe Meloni e la presidente della Regione Alessandra Todde. All'ordine del giorno le modifiche che la Giunta vorrebbe apportare già in commissione o direttamente in Aula. Si parla poi di un emendamento per ridimensionare lo staff della presidente della Regione.

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