Dieci milioni di euro all'anno. È quanto risparmierebbe il Brotzu se attuasse il progetto di automazione della distribuzione dei farmaci predisposto dal commissario straordinario Antonio Garau. Ma se il piano venisse esteso al resto degli ospedali sardi e se venisse centralizzato l'acquisto dei farmaci il risparmio, quantificato tra il 20 e il 25%, lieviterebbe a oltre 80 milioni, considerato che per l'assistenza farmaceutica il fabbisogno regionale stimato è di circa 350 milioni all'anno. Una prospettiva interessante per una Sanità che costa 2,7 miliardi all'anno e con i conti in debito d'ossigeno.

GLI ACQUISTI Garau, commercialista di lungo corso prestato alla Sanità, ha elaborato due progetti: uno generale che prevede la centralizzazione degli acquisti e dei pagamenti, un altro che riguarda l'ospedale di cui sarà commissario, salvo ulteriori proroghe, sino alla fine del mese.

Il piano si basa su elementari principi economici: maggiori sono le quantità acquistate più si risparmia. Da qui la proposta di centralizzare, a livello di singole Asl o aziende ospedaliere, l'acquisto dei farmaci, presìdi e attrezzature diagnostiche, appalti di grandi lavori e per sale operatorie, le polizze assicurative. «In questo modo si risparmierebbe tra il 20 e il 30 per cento della spesa sanitaria», ipotizza Garau. A farsi carico dei pagamenti centralizzati sarebbero la Regione e la Sfirs.

LA SPESA FARMACEUTICA Oggi per somministrare i farmaci ai pazienti ricoverati al Brotzu - 600 posti letto - vengono impiegati 12 ausiliari e occorrono undici passaggi: prescrizione medica, trascrizione nel registro infermieristico, ricerca nell'armadio, preparazione delle terapie, somministrazione al paziente, nuovo controllo e verifica dell'armadio, verifica della richiesta, richiesta alla farmacia per il reintegro dell'armadio. «In questo modo sprechiamo tempo e risorse: pensiamo ai tempi di preparazione e somministrazione dei farmaci, al personale impiegato, alle perdite economiche che derivano dai farmaci scaduti. Se gli infermieri risparmiassero il tempo dedicato alla preparazione dei farmaci avrebbero più tempo da dedicare ai pazienti», aggiunge Garau.

DOSE UNICA Nasce da qui il nuovo sistema di gestione della farmacia proposto dal numero uno del Brotzu fondato sulla somministrazione della dose unitaria. Per attuare il piano sarebbe necessario investire poco più di un milione di euro per l'acquisto del macchinario. O meglio di un macchinario più grande di quello che l'ospedale sperimenta con successo da circa due anni su 250 dei 600 posti letto. «Con la dose unitaria migliora la sicurezza del servizio, si personalizza l'impiego dei farmaci, si riducono le scorte (che sarebbero limitate a quelle per le emergenze ed i ricoveri notturni) e gli sprechi, si monitora meglio tutto il processo. I passaggi, inoltre, verrebbero ridotti da undici a cinque», spiega il commissario: prescrizione medica, farmacia, preparazione robotizzata della dose, invio al reparto tramite la posta pneumatica e somministrazione al paziente.

Una piccola parte del programma è in fase di realizzazione: con 300 milioni di euro sta per essere completato il circuito di posta pneumatica. Saranno realizzate quaranta stazioni da cui partiranno, dalla farmacia e dai laboratori, medicinali e provette destinate a tutti i reparti e i laboratori del più grande ospedale della Sardegna. In questo modo, secondo Garau, si risparmierà il lavoro di 12 ausiliari. Il risparmio per le casse dell'ospedale sarebbe più consistente: «Il 20-25% della spesa farmaceutica», certifica Garau. Cioè almeno 10 milioni, una parte consistente del bilancio dell'azienda, 160 milioni.

FABIO MANCA
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