Ersu, venti impiegati sotto inchiesta:ipotizzata una truffa ai danni dell'ente
L'inchiesta è ancora agli inizi: devono essere controllati i cartellini e verificati i permessi di uscita dei dipendenti. Un controllo di routine sulle entrate e le uscite dei dipendenti dell'Ersu dall'ufficio. Alla fine tutti gli impiegati che durante l'orario di lavoro hanno lasciato la loro postazione sono stati segnalati alla Procura della Repubblica e il pubblico ministero Guido Pani, per poter effettuare gli accertamenti, ha iscritto una ventina di persone sul registro degli indagati ipotizzando il rePer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Nei giorni scorsi gli indagati hanno ricevuto la notifica dell'avviso di proroga delle indagini concessa dal giudice per le indagini preliminari e la notizia si è diffusa immediatamente, non i particolari però.
Si è saputo comunque che sarebbero almeno una ventina i dipendenti dell'Ersu di Cagliari coinvolti nell'indagine, il reato contestato sarebbe lo stesso per tutti: truffa ai danni dell'Ente regionale per il diritto allo studio universitario.
Secondo quanto si è appreso, al vaglio della polizia giudiziaria, coordinata dalla magistratura, ci sarebbero i movimenti degli impiegati in ingresso ed in uscita dagli uffici dell'Ersu, in particolare quelli che lavorano nella sede amministrativa del corso Vittorio Emanuele.
I fatti al centro della vicenda non sarebbero recenti ma risalirebbero agli anni 2008 e 2009. Contattata per un commento sull'indagine, la presidente dell'Ersu Daniela Noli ha spiegato di non avere avuto «alcun atto o documento ufficiale che attesti la notizia. La sto apprendendo ora».
Nonostante siano passati almeno sei mesi dall'avvio delle indagini sembra che ancora non siano stati effettuati gli accertamenti principali: non sono stati controllati i cartellini, non è stato neppure verificato se i dipendenti sorpresi dai carabinieri fuori dall'ufficio fossero usciti per motivi di lavoro o con un regolare permesso. In ogni caso, anche gli impiegati che sono stati trovati al bar difficilmente solo per quel motivo potranno rispondere di truffa ai danni dell'Ersu. Questo è quel che si intuisce dalle poche frasi pronunciate ieri da un investigatore che si occupa del caso.
L'indagine, insomma, è agli inizi e prima di sapere se davvero i dipendenti dell'Ersu abbiano commesso qualche reato bisognerà aspettare l'esito di tutti gli accertamenti.
L'inchiesta è stata avviata due anni fa dopo un controllo di routine dei carabinieri negli uffici pubblici: al termine della verifica i militari hanno segnalato alla Procura della Repubblica tutti gli impiegati che sono usciti dagli uffici durante l'orario di lavoro. A quel punto il magistrato ha aperto un fascicolo ipotizzando il reato di truffa (tutto da provare) e ha iscritto i dipendenti sul registro degli indagati in modo da poter effettuare tutti gli accertamenti.