Altro che “Zone 30”, nel capoluogo della Sardegna non c’è neanche un autovelox in funzione. Gli automobilisti che scambiano l’Asse Mediano, viale Poetto e via Vesalio (solo per citarne alcune) per piste di Formula 1 sono sicuri di farla franca. La famigerata macchina fotografica non immortala più le auto, che in alcuni casi sono arrivate a sfiorare i 200 chilometri orari. Anche il servizio affidato alla Polizia locale, infatti, è stato bloccato, come quello di tutte le città italiane, dalle sentenze della Corte di Cassazione che, accogliendo i ricorsi sull’interpretazione del codice della strada, ha di fatto bocciato le disposizioni del Ministero delle Infrastrutture sull’omologazione dei rilevatori di velocità.

A tutto gas

Il controllo della velocità a Cagliari è affidato alla Polizia locale. Sino a poco tempo fa gli strumenti utilizzati dagli agenti erano due: uno fisso, nell’Asse mediano all’altezza dello svincolo per Quartu e Genneruxi, l’altro mobile che, secondo un calendario predefinito, veniva installato nelle arterie più pericolose, con una pattuglia a fianco. Da tempo, però, i due strumenti sono inutilizzabili perché la Cassazione ha stabilito che solo gli autovelox omologati dopo il 13 giugno 2017 possono elevare sanzioni. Sulla base di questa sentenza sono arrivati migliaia di ricorsi per chiedere l’annullamento delle multe. Ecco perché la Polizia locale, come in tutti gli altri Comuni d’Italia, ha deciso (il 29 aprile del 2024, con la postazione in via Lungo Saline) di interrompere l’attività che, è bene ricordarlo, continua nelle strade extraurbane grazie all’attività della Polizia Stradale. «Stiamo fornendo, come richiesto dal Ministero, una serie di dati alla Prefettura», afferma Gesuina Olmetto, portavoce della Polizia locale. «I tempi non dipendono da noi, ma appena da Roma arriveranno le direttive su come comportarsi di fronte ai contenziosi, siamo pronti a rimettere in funzione lo strumento che rileva la velocità».

Effetto sorpesa

«Attualmente, nessun autovelox è attivo a Cagliari a causa di una lacuna normativa», conferma Yuri Marcialis, assessore comunale alla Mobilità. «Questa situazione ha generato incertezze e polemiche anche a livello nazionale. Nonostante ciò, l'amministrazione comunale ha commissionato a una società esterna il rilevamento dei dati di velocità su alcune strade cittadine. I risultati ottenuti sono stati trasmessi alla Prefettura, come previsto dalla normativa vigente».

Per il futuro Comune e la Polizia locale vogliono giocare sull’effetto sorpresa con diverse postazioni fisse installate sull’asfalto o nei pali dell’illuminazione. Dovranno agire come dissuasori e aumentare così la sicurezza facendo leva sul fattore psicologico. Si tratterà, infatti, di “scatole vuote” che non registreranno la velocità. Ogni giorno o ogni settimana sarà installato l’autovelox che segnalerà chi non rispetterà i limiti di velocità: quante saranno e in quali punti, sarà stabilito volta per volta. Effetto sorpresa, gli automobilisti non sapranno mai quali saranno funzionanti e quali no. «Si tratta del progetto “Velocity” – aggiunge l’assessore Marcialis – che prevede l'installazione di colonnine ben visibili in punti strategici della città. Queste colonnine fungeranno da deterrente e, a rotazione, ospiteranno dispositivi autovelox. Al momento, siamo in attesa delle necessarie autorizzazioni per procedere con l'attivazione del sistema. Il nostro obiettivo è garantire la sicurezza attraverso misure trasparenti e conformi alle normative, evitando qualsiasi forma di utilizzo improprio degli strumenti di rilevamento della velocità».

Andrea Artizzu

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