Poco più di sei milioni e mezzo. Per essere precisi: 6.560.640 euro per 12 mesi. Che con quinto d’obbligo, possibilità di estensione e altre spese obbligatorie diventano 9 milioni e 947 mila euro. 

Dopo un tira e molla (e tante incomprensioni in assessorato alla Sanità) è in corso la gara d’appalto per reclutare i medici in affitto che, occupandosi solo di codici bianchi e verdi, dovranno contribuire a evitare la chiusura dei pronto soccorso degli ospedali della Sardegna. Una misura aspramente criticata dal M5s quando a governare era il centrodestra, che adesso viene rilanciata: l’alternativa, pare, sarebbe sbarrare i reparti per mancanza di personale. 

Ogni medico costerà 85 euro l’ora. I professionisti andranno a lavorare al Giovanni Paolo II, al Paolo Merlo e al Paolo Dettori (Asl Gallura), al San Francesco e al San Camillo (Asl Nuoro),  al San Martino, al Delogu e al Mastino (Asl Oristano), a San Gavino (Asl Medio Campidano), al Sirai e al Cto (Asl Sulcis). Solo per la Gallura è prevista una spesa di oltre 3 milioni di euro. 

Secondo il capitolato, pubblicato il 13 agosto, funzionerà così.

La procedura è suddivisa in cinque lotti. Chi (società o cooperativa) se ne aggiudicherà uno o più, sulla base dell’offerta, dovrà mettere a disposizione medici che dovranno garantire «il servizio medico di guardia attiva, per i Pronto Soccorso o i Punti di Primo Intervento dei PP.OO. della Sardegna». Niente emergenze, solo “codici minori”: per i pazienti più gravi ci saranno i medici delle Asl, sottoposti a straordinari e turni massacranti. Mentre per i medici a gettone le ore sono prestabilite dall’appalto, poi tutti a casa. 

Le offerte possono arrivare fino al 9 settembre. Poi, salvo imprevisti, si procederà con l’aggiudicazione. E i camici inizieranno a lavorare. 

Enrico Fresu

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