Il ricorso al Tar c’è già. A breve potrebbero arrivare un esposto alla Procura della Repubblica e una segnalazione all’Anac. Serviranno a fare chiarezza sulle recenti selezioni per dirigenti indette (e aggiudicate) da Argea per la guida di vari servizi territoriali della Sardegna. Chi non ha vinto è convinto, tanto da impugnare gli esiti, che ci siano state delle strane irregolarità.

Dall’agenzia regionale per la gestione e l'erogazione degli aiuti in agricoltura sostengono che sia tutto in regola. In attesa dei verdetti, intanto, la polemica è servita. Il punto è: si può bandire una selezione, imporre dei requisiti, e poi aggiungerne altri – che diventano determinanti – quando si tratta di valutare i curricula?

L’inizio della vicenda risale a ottobre. Argea pubblica gli avvisi per “l’acquisizione delle manifestazioni di interesse per il conferimento degli incarichi dirigenziali” per alcuni servizi territoriali, dal Sulcis Iglesiente all’Ogliastra. Potevano partecipare “dirigenti del sistema Regione e dirigenti in servizio presso altre pubbliche amministrazioni con contratto di lavoro a tempo indeterminato”.

Nei documenti si legge che “nell’attribuzione dell’incarico” sarebbero stati valutati “i titoli e le esperienze professionali e di carriera possedute dal dirigente” e considerato "quale titolo di preferenza, il possesso di competenze specifiche nelle materie attinenti l’incarico dirigenziale”.

Giovanni Costantino Spada, dirigente veterinario dell’Asl di Nuoro, si è riconosciuto nel profilo ricercato. E ha presentato la candidatura per vari servizi territoriali. Argea ha nominato le commissioni di valutazione, che si sono messe al lavoro, vagliando le disponibilità manifestate tra ottobre e novembre.

E qui sorge il problema. Per l’Ogliastra, ad esempio. Nei verbali si legge che sono arrivate quattro candidature. Scremate quelle che non potevano essere ammesse, spunta la novità: “La commissione, valutati attentamente i curricula", si legge, “ritiene di individuare quale criterio preferenziale per la scelta del candidato idoneo a ricoprire il ruolo, l’aver ricoperto incarichi di direzione di struttura in aggiunta al requisito del possesso della qualifica di dirigente”.

Quindi, con le candidature sul tavolo, chi deve decidere introduce un criterio di valutazione che non era previsto nel bando. Stessa scelta anche per il Sulcis Iglesiente. La beffa, per Spada, è servita. Il presidente della commissione, Antonello Arghittu, direttore generale di Argea, “esprime particolare apprezzamento per il suo curriculum”, si legge nei documenti, ma gli vengono sempre preferiti altri: lui, dirigente, veterinario, esperto di campagne, animali e agricoltura, si vede passare davanti anche un ingegnere. Che, però, può vantare di essere stato “direttore di struttura”.

Una decisione, quella dell’aggiunta ex post di un criterio di preferenza, che adesso dovrà essere valutata dal Tar. E, stando a quanto trapela, potrebbe arrivare anche all’attenzione di  altre autorità di controllo e di vigilanza. 

«Preferisco non dilungarmi troppo perché siamo in pendenza di ricorso», spiega Arghittu, «ma posso dire che le procedure di selezione si sono svolte nella massima trasparenza». L’ulteriore requisito? «Una decisione legittima della commissione. Le figure ricercate devono essere esperte nel campo dell’amministrazione. E sono state selezionate le candidature migliori». 

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