Lento, ma procede il progetto per la realizzazione del deposito unico delle scorie nucleari italiano: il ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica ha avviato la fase di scoping sulla “Proposta di Carta Nazionale delle Aree Idonee (Cnai) ad ospitare il Deposito nazionale dei rifiuti radioattivi” che dovrà essere realizzato da Sogin. E i sindaci sardi sono già pronti a tornare in trincea: tra 51 potenziali siti individuati a dicembre del 2023, otto sono nell’Isola e riguardano 14 Comuni.

I documenti sono stati pubblicati lo scorso 18 novembre ma solo ieri il Mase ha diramato l’annuncio ufficiale: «Lo svolgimento della procedura di Vas sull’iter di localizzazione del Deposito, ha dichiarato il ministro Pichetto, «ha la finalità di garantire un elevato livello di protezione dell'ambiente contribuendo all'integrazione di considerazioni ambientali all’atto dell'elaborazione, adozione e approvazione della Cnai. In questo modo offriamo la possibilità alle amministrazioni locali di partecipare nuovamente al processo decisionale prima della approvazione della Carta».

La mappa delle aree idonee
La mappa delle aree idonee
La mappa delle aree idonee

Dichiarazioni che sembrano manifestare la volontà del Governo di continuare a intraprendere la strada del dialogo. Ma in Sardegna si alzano le barricate. Le zone interessate dalla Carta sono   Albagiara, Assolo, Usellus in nell'Oristanese, Mandas, Siurgus Donigala, Segariu, Villamar, Setzu, Tuili, Turri, Ussaramanna, Nurri, Ortacesus e Guasila.

Il sindaco di Mandas Umberto Oppus ha preso carta e penna e ha scritto al presidente del Consiglio regionale Piero Comandini e a tutti i capigruppo chiedendo un incontro urgente con i primi cittadini dei comuni interessati per «una presa di posizione unitaria contro la proposta di inserimento del territorio di Mandas e di tutti gli altri comuni sardi individuati come potenziale sede del Deposito nazionale dei rifiuti radioattivi. Per quanto concerne questa amministrazione comunale»,  si legge, «si ribadisce quanto già deliberato all'unanimità dal Consiglio comunale in precedenza e si procederà ad una nuova convocazione per chiedere lo stralcio dell'area di Mandas, insieme a tutte le altre aree della Sardegna, anche dal rapporto preliminare».

«L'Isola dice no alle scorie radioattive e Nurri dice no alle scorie radioattive. Prosegue l'iter autorizzativo per l'individuazione del sito per deposito delle scorie radioattive», ribadisce  su Facebook il sindaco di Nurri, Antonello Atzeni, «noi continueremo a dire no al deposito delle scorie radioattive, in tutte le forme e in tutti modi. Puntualmente a fine anno ci arrivano gli auguri buon anno». 

Enrico Fresu

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