Danni causati dai cormorani, le associazioni del settore pesca: «Rispettare i ristori o pronti a proteste»
L’appello dopo una prima comunicazione senza risposta: «Comparto fortemente provato dalla crisi, nonostante la normativa»Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Le associazioni del settore pesca lanciano un nuovo grido d'allarme sui danni causati dai cormorani, che stanno compromettendo una consistente parte delle produzioni ittiche. Questo nonostante una normativa regionale, che discende da quella comunitaria, che prevede dei ristori ma che resta inattuata «per via di interpretazioni arbitrarie da parte della burocrazia dell’Assessorato dell’Agricoltura e della Pesca, che non tengono conto neanche delle relazioni scientifiche che sono commissionate agli esperti delle due Università sarde». Le associazioni segnalano come una parte notevole dello stanziamento per attuare le misure resti non spesa, con centinaia di famiglie, imprese e lavoratori che vedono compromesso il proprio reddito a causa della burocrazia.
Già un mese fa le associazioni (Agci Agrital Sardegna, Associazione Armatori Sardegna, Confcooperative Fedagripesca Sardegna Area Pesca e Legacoop Sardegna Settore Pesca e Acquacoltura) avevano chiesto un confronto con la Regione, ora segnalano di non aver ricevuto risposta e di «assenza di una reale e concreta volontà di confrontarsi su elementi oggettivi e guardare al vero obiettivo: evitare la crisi di un comparto intero e anzi favorirne lo sviluppo». Motivo per cui, rivolgendosi alla presidente Alessandra Todde, chiedono un intervento immediato per non dover attuare forme di protesta: «Ci ascolti e ci aiuti a riportare serenità in un comparto fortemente provato dalla crisi e dalla incapacità di molti operatori di perseguire percorsi di crescita economica strutturale. Si rispetti la normativa vigente, altrimenti sarà impossibile evitare manifestazioni importanti di tutti gli operatori del settore e di tutte le persone coinvolte».
(Unioneonline / r. sp.)