Corte del Sole, sei indagati dal gup:le accuse vanno dall'abuso al falso
Il sindaco di Sestu e altri cinque indagati stanno ricevendo gli avvisi di convocazione per l'udienza preliminare, fissata per il 26 novembre. A ciascuno per le proprie competenze vengono contestati, a vario titolo, reati che vanno dall'abuso d'ufficio al falso ideologico in atti pubblici.Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Tre anni di indagini della polizia giudiziaria racchiusi in nove voluminosi fascicoli che contengono migliaia di pagine di documenti sequestrati e le trascrizioni di numerose intercettazioni telefoniche. Chiusa nel dicembre scorso dalla Procura della Repubblica di Cagliari l'inchiesta sulla "Corte del Sole" di Sestu, i pubblici ministeri Emanuele Secci e Daniele Caria hanno chiesto se siano state delle irregolarità a spianare la strada all'apertura dell'imponente centro commerciale lungo l'ex Carlo Felice.
IL GUP Il prossimo 26 novembre spetterà al Gup del Tribunale di Cagliari, Giovanni Massidda, il compito di decidere se rinviare a giudizio i sei indagati che, in questi giorni, stanno ricevendo gli avvisi di convocazione per l'udienza preliminare. Chiamati a comparire davanti al giudice sono il sindaco di Sestu Aldo Pili, difeso dall'avvocato Antonio Enna, e i funzionari comunali Ugo Scarteddu (ex capo dell'Ufficio tecnico, difeso da Francesco Maccis), Giovanni Mameli (responsabile edilizia privata dell'Ufficio Tecnico, assistito da Silvana Congiu) e Ignazio Caboni (a capo dei servizi amministrativi, tutelato dal legale Piero Franceschi). Con loro anche gli imprenditori Antonio Sardu e Lino Iemi, assistiti dagli avvocati Luigi Concas, Massimiliano Marcialis e il milanese Paolo Tosoni. Il primo è l'amministratore delegato della sarda Policentro Domus de Janas, la società che materialmente ha costruito la Corte del Sole, l'atro è il patron milanese dell'intero Gruppo Policentro, colosso immobiliare con sede ad Agrate Brianza, specializzato nella creazione di centri commerciali.
ABUSO A ciascuno per le proprie competenze vengono contestati, a vario titolo, reati che vanno dall'abuso d'ufficio al falso ideologico in atti pubblici. Indagato in un secondo momento, il sindaco Pili era stato eletto quando già la Corte del Sole era pressoché completata, sebbene non ancora aperta al pubblico. Contattato ieri pomeriggio, Aldo Pili preferisce non rilasciare alcun commento, mentre Antonio Sardu conferma di aver ricevuto la comunicazione del Tribunale. «Sono accusato di concorso in abuso d'ufficio», dice l'imprenditore di Monserrato. «Pare che la mia colpa sia stata quella di firmare una domanda di concessione edilizia. Ma le autorizzazioni e le concessioni rilasciate dal Comune di Sestu sono totalmente legittime, tant'è che la Regione, dopo due anni di accurate indagini amministrative, con la consulenza di quattro esperti nazionali e locali, non ha ritenuto ci fossero i presupposti per annullarle. D'altronde tutti i centri commerciali italiani e sardi sono stati realizzati con gli stessi criteri che abbiamo adottato noi, nel rispetto della "Legge Bersani" e delle normative regionali. Ora affronteremo con tranquillità l'udienza preliminare, nella speranza di poter chiarire tutto senza dover andare a giudizio».
INDAGATI Convocati lo scorso anno dai due magistrati, i sei indagati si erano tutti avvalsi della facoltà di non rispondere. A innescare l'inchiesta sarebbe stata la mancata revoca delle licenze edilizie e delle autorizzazioni commerciali che il Comune aveva concesso alla Policentro, nonostante la Regione a più riprese avesse sollecitato che non fossero regolari. Secondo l'accusa, oltre al centro commerciale vero e proprio di circa 6000 metri quadrati (autorizzati dalla Regione), il Comune avrebbe affiancato varie altre medie strutture e attività connesse così per mettere in piedi un complesso di 29.700 metri quadrati. Per mesi, i funzionari regionali e quelli di Sestu si erano scambiati lettere infuocate: i primi indicando presunte violazioni alle leggi urbanistiche, gli altri rispondendo che tutti gli atti erano in regola. Al braccio di ferro aveva partecipato in prima persona anche l'ex governatore Renato Soru.
FRANCESCO PINNA