La commissione Ue dei  Trasporti apre al dialogo sul modello sardo della continuità territoriale aerea. I pilastri saranno: aiuti diretti alle compagnie per il taglio delle tasse aeroportuali (a partire dai 25 milioni stanziati con il Collegato alla Finanziaria, con un emendamento approvato ieri), la sperimentazione degli aiuti diretti ai passeggeri (con la riduzione del costo dei biglietti)  e una gestione degli oneri di servizio pubblico più flessibile e aperta. Non solo: sulla rotta Cagliari-Bruxelles ha viaggiato anche l’ipotesi (qualcosa di più, in realtà) della creazione di una flotta aerea targata quattro mori. Una compagnia sarda, insomma. 

Si è chiuso con una stretta di mano  e un arrivederci a presto per ulteriori approfondimenti l’incontro di questo pomeriggio a Bruxelles tra il presidente della Regione Christian Solinas, l’assessore ai Trasporti Antonio Moro  e la commissaria Ue per i Trasporti  Anna Valean: all’ordine del giorno c’erano la gestione della continuità territoriale aerea del futuro e le possibili strategie per migliorare il servizio, per i sardi e non solo. 

Che qualcosa non abbia funzionato dopo gli ultimi bandi, sottoposti a pesanti limitazioni europee, è certo. Moro e Solinas lo hanno dimostrato attraverso i numeri: dal primo marzo al 30 agosto sulle rotte in continuità (da Cagliari, Olbia e Alghero verso Roma e Milano) è stato necessario mettere in volo 1026 voli aggiuntivi rispetto a quelli preventivati, che sono risultati insufficienti. E comunque c’è chi è rimasto a terra.

La Regione ha messo sul tavolo il suo dossier e la commissaria ha aperto al dialogo su una riorganizzazione del sistema, sulla basse delle proposte sarde. Con un occhio al modello corso, considerato efficiente e soddisfacente per chi abita nell’isola francese. 

Solo che lì tutto gravita intorno alla copertura dei collegamenti garantita da Air Corse, compagnia regionale: questo è stato sottolineato da Solinas, che sul punto ha trovato la condivisione con Valean. Un messaggio nemmeno troppo velato: in Regione esiste un piano per creare una compagnia tutta sarda e dall’Ue non è arrivato un no. 

Su tutti i temi ora lavoreranno i tecnici, di Bruxelles e della Regione, che hanno aperto i canali di dialogo.  

  

   

© Riproduzione riservata