Sciopero dei dipendenti Arst confermato: sabato 26 luglio nuova astensione dal lavoro per l'intera giornata. È la terza protesta in pochi mesi. E potrebbero verificarsi disagi per i passeggeri.

Il sindacato Orsa Tpl avverte: «Se non dovessero giungere risposte concrete, ci saranno nuove mobilitazioni, anche in giorni diversi nel periodo autunnale con impatti ancor più rilevanti sul servizio pubblico e sull'utenza».

L'elenco delle motivazioni è molto lungo: «21 note ufficiali di criticità presentate all'azienda - spiega Orsa - e rimaste senza risposta, condizioni ancora precarie di numerosi depositi e locali di sosta e soggiorno, assenza di confronto sulla piattaforma integrativa di secondo livello per riequilibrare gli istituti aziendali fermi da oltre un decennio, buoni pasto. E ancora, prosegue il sindacato: turni insostenibili in particolare nei contratti part-time; comunicazione deteriorata, personale ferroviario e metro-tranviario con salari e indennità fermi, nonostante l'aumento di responsabilità e complessità delle mansioni; mancata applicazione di una piattaforma elettronica per la gestione dei cambi turno».

«Abbiamo cercato di concentrare le azioni di sciopero nei giorni di sabato - spiega Luigi Melis della segreteria regionale Orsa Tpl - ancorché non sia stato facile per le rigide disposizioni nazionali che regolamentano l'esercizio del Diritto di Sciopero per cercare di non far cadere il disagio su lavoratori e studenti pendolari. Ma se Arst continuasse con questo atteggiamento di rifiuto al confronto sarà chiaro che la vertenza prenderà un altro livello maggiore nel conflitto con conseguenti ripercussioni nel servizio di Tpl».

(Unioneonline)

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