Colera, migliora il paziente ricoverato a Cagliari. L’infezione dai frutti di mare
Goffredo Angioni, direttore del reparto Malattie infettive dell’ospedale Santissima Trinità: «Nessun allarmismo»Dall'alto, in senso orario: il colera al microscopio, l'ospedale Ss. Trinità, frutti di mare e il professor Goffredo Angioni
Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
«Nessun allarmismo». È l’invito di Goffredo Angioni, direttore del reparto di Malattie infettive dell’ospedale Santissima Trinità di Cagliari, dove da circa una settimana è ricoverato un pensionato 72enne di Arbus che ha contratto il colera, primo caso in Sardegna dal 1973.
Il paziente, ha spiegato Goffredo Angioni, direttore del reparto di Malattie infettive dell’ospedale cagliaritano, «sta meglio ed è tornato in condizioni quasi normali. Un quadro, insomma, in progressivo miglioramento».
Anche le condizioni dei famigliari che sono venuti in contatto con lui non desterebbero preoccupazione.
Quanto alle ipotesi sull’origine dell’infezione, l’uomo l’avrebbe contratta mangiando un piatto di cozze.
Angioni spiega: «Solitamente il colera si può contrarre nel corso di viaggi in alcuni Paesi dell’Asia, come l’India, dove la malattia è endemica. Da noi, invece, i principali sospettati sono i frutti di mare, se consumati senza la dovuta cottura».
(Unioneonline/l.f.)