Il Galsi, il gasdotto Algeria-Sardegna, si farà. E l’Italia, parola del presidente di Confindustria Carlo Bonomi, può così diventare «hub europeo per il gas».

Ha confermato l’intesa tra i due Paesi il presidente algerino Abdelmadjid Tebboune, che oggi ha ricevuto Giorgia Meloni. Ad accompagnare la premier anche Bonomi e il ceo di Eni, Claudio De Scalzi.

«Abbiamo raggiunto un accordo con l’Italia per realizzare un progetto per un nuovo gasdotto che arrivi in Sardegna. Sarà un gasdotto speciale che non è simile a quello esistente. Trasporterà gas, idrogeno, ammoniaca e anche l’elettricità», ha detto il presidente algerino nel corso della conferenza stampa congiunta con Giorgia Meloni che si è tenuta al palazzo presidenziale di Algeri ed è stata trasmessa dalla tv di Stato algerina.

Il periodo di attuazione sarà determinato dai tecnici, ha aggiunto Tebboune, precisando che comunque «sarà di breve durata».

Il Galsi, ha precisato il presidente algerino rispondendo alle domande dei giornalisti, dovrebbe arrivare inizialmente a Porto Botte, Sud Sardegna, territorio di San Giovanni Suergiu. Il collegamento dovrebbe poi proseguire via terra fino a Olbia, dove un tratto sottomarino farebbe arrivare il gas a Piombino, in Toscana.

«Oggi, di fronte alla crisi energetica che la Ue sta vivendo, l'Algeria può diventare leader nel mondo in alcune produzioni e l'Italia la porta per l'accesso di questa energia», ha sottolineato Giorgia Meloni.

Quella di oggi è stata la prima tappa di quello che Giorgia Meloni chiama Piano Mattei: «Ci stiamo concentrando sul Mediterraneo, è prioritario il Nord Africa e l’Algeria è un partner stabile, strategico e longevo. Faremo viaggi nelle prossime settimane in altri Paesi del Nord Africa, ma non potevamo non partire da qui».

(Unioneonline/L)

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