Caso Brotzu-Businco: «Ospedali al collasso, non si devono creare sofferenze ai pazienti»
L’allarme della Rete sarda difesa della Sanità pubblica. Oggi il sopralluogo del consiglieri regionali, mentre si attende il vertice della maggioranzaPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
«Siamo fortemente preoccupati sulla scelta di spostare i pazienti oncologici dal Businco al Brotzu per essere operati e poi ritrasferiti al Businco per la degenza, per la ristrutturazione delle vecchie sale operatorie e la costruzione di due sale ex novo. Al di là delle controindicazioni al trasferimento di pazienti oncologici per gli alti rischi, non si può ignorare la crisi di implosione del prestigioso Brotzu, a partire dal sovraccarico di lavoro dovuto alla chiusura di reparti e di interi ospedali sia nei territori che a Cagliari. L'ulteriore sovraccarico, dei pazienti oncologici, può solamente accrescere la destabilizzazione del colosso della sanità sarda», avverte Claudia Zuncheddu, portavoce della Rete sarda difesa della Sanità pubblica.
I lavori di rifacimento delle vecchie sale operatorie – ha comunicato l'Azienda – dovrebbero partire il 15 novembre – e il piano che prevede di portare i malati che devono subire un intervento chirurgico avanti e indietro in ambulanza, preoccupa parecchio.
Nei giorni scorsi i sindacati dei camici bianchi hanno lanciato l'allarme e chiesto il sostegno della politica. E chiaramente il "caso" si inserisce nel drammatico quadro generale in cui si trova l'Arnas, con medici e infermieri in stato d'agitazione, a un passo dalla proclamazione dello sciopero generale, a seconda dell'esito dell'incontro di venerdì prossimo con l'assessore Bartolazzi.
Questa mattina la presidente della commissione Sanità del Consiglio regionale Carla Fundoni, insieme con i colleghi Giuseppe Frau e Francesco Agus, sarà nel presidio a incontrare i medici e i rappresentanti dell'Azienda. Obiettivo: trovare soluzioni alternative per poter aprire il cantiere con serenità, cantiere che sulla carta durerà due anni, ma non si esclude che i tempi per concludere il progetto possano allungarsi.
Sul caso però in Regione l'approccio della maggioranza, cioè di chi può fare qualcosa, non è unitario: alcuni pensano che un vertice sulla sanità con la presidente della Regione non sia più rinviabile, e che sia da convocare per domani o mercoledì al massimo; altri sono convinti che forse, con il presidio più importante della Sardegna in queste condizioni, bisognerebbe lasciar passare qualche giorno, aspettare che il clima si rassereni.