Anche i pastori, ieri mattina in via Roma, sotto il palazzo dell'Assemblea regionale, sono rimasti in silenzio. Mute le voci, spenti i megafoni. Per un minuto, al fianco dei cittadini arrivati da Capoterra, hanno 'abbandonato' la loro lotta per ricordare le vittime dell'alluvione. I morti del 22 ottobre 2008.

Un attimo di silenzio per Lucia Zucca, Antonello Porcu, Speranza Sollai e Anna Rita Lepori. Mentre al settimo piano della Regione, in via Trento, l'intero Consiglio comunale di Capoterra incontrava l'assessore ai Lavori pubblici Sebastiano Sannitu per conoscere come e quando potranno essere aperti i cantieri. Quando potrà diventare diventare operativo il piano di messa in sicurezza del bacino di quei rii San Girolamo e Masone Ollastu che la mattina dell'alluvione, gonfiati da un'incredibile quantità di pioggia (380 millimetri in tre ore su un'area 40 chilometri quadrati, 180 dei quali concentrati su Poggio dei Pini e Santa Barbara), piombarono a valle distruggendo ponti, inondando case e strade. Uccidendo.

LE PROMESSE Non c'è una data ufficiale, per il via alle opere. Sannitu, che nei giorni scorsi, avvalendosi delle deroghe straordinarie concesse dal commissario per l'emergenza alluvione, Ugo Cappellacci, ha firmato il decreto per affidare, con decorrenza immediata, la progettazione preliminare della prima tranche dei lavori, un termine l'ha comunque dato: primavera 2011. «Il 14 ho firmato il decreto per affidare la progettazione preliminare, abbiamo concesso alla società Hidrodata solo 30 giorni per fornire gli elaborati, dopodiché potranno iniziare le procedure di gara, fatte salve le autorizzazioni di carattere ambientale». Il capo dei Lavori pubblici ha anche ricordato che mercoledì scorso, a Roma, la Protezione civile ha fornito ampie rassicurazioni sulla proroga della gestione commissariale. E ieri il Consiglio dei ministri ha accolto la richiesta. La Regione ha anche incontrato l'Anas con cui si è aperta una trattativa per il rifacimento dei ponti del rio San Girolamo-Masone Ollastu sulla statale 195. Ma di quattrini, nelle casse dell'Azienda, per ora non ce ne sono. Sannitu ha infine spiegato che si stanno cercando risorse aggiuntive per garantire la copertura per gli interventi di almeno 70 milioni.

IL SIT-IN Se i primi passi sono stati mossi, in via Roma i manifestanti che hanno accolto l'invito del movimento “Capoterra: solidarietà-pari dignità” guidato da Carlo Carcangiu hanno denunciato i ritardi della Regione, puntando il dito contro il Governatore che forse, proprio in qualità di commissario straordinario, avrebbe dovuto «fare esattamente molti mesi fa quello che ha oggi fatto il suo assessore». Una critica rimarcata con forza anche dal sindaco Giorgio Marongiu, dalla Giunta e dall'intero Consiglio che si sono uniti ai cittadini dopo il “vertice” con Sebastiano Sannitu e il direttore dell'assessorato Edoardo Balzarini.

Non ha voglia di dimenticare Capoterra. Non potranno farlo certo i residenti di Rio San Girolamo, di Frutti d'Oro 2, di Poggio che più degli altri hanno vissuto e subìto l'alluvione. E ora chiedono che i lavori vandano avanti. Subito, senza più ritardi. «Per non guardare in alto e avere ancora paura della pioggia», hanno urlato sotto le finestre della Regione per ore, prima di essere ricevuti, anche loro, da Sannitu.

LA RABBIA «Noi siamo in regola, lo sia anche la Regione». Ha gracchiato forte il microfono stretto tra le mani da Marcello Lissona, uno dei leader del movimento e abitante di Frutti d'Oro. «Scrivetelo che quell'alluvione di vittime, oltre i morti, ne ha fatte tante altre. Il dolore non è stato solo quello vissuto la mattina della tragedia, ma quello che ha sfasciato tante famiglie nei mesi successivi. Io stesso sono uno dei tanti separati», racconta con gli occhi lucidi uno dei residenti di San Girolamo. «Non abito più a Capoterra ma quando piove non posso non pensare alla mia famiglia che lì ancora vive». Sono stati gli esponenti del Pd Marco Espa e Chicco Porcu a ricordare che in Aula, dall'aprile del 2009, giace ancora la proposta di legge (firmata insieme a Gian Valerio Sanna) che stanzia 40 milioni a completamento dei fondi per la messa in sicurezza del rio San Girolamo. Una cifra che consentirebbe di raggiungere i 75 milioni indicati dal Consorzio Hidrodata. «Un progetto», sostengono, «che deve essere firmato da tutti senza distinzioni politiche».

IL GOVERNATORE In serata il commento del presidente Cappellacci sulla proroga del Consiglio dei ministri. «La risposta del Governo alle richieste della Regione permette di andare avanti nel percorso intrapreso per ripristinare la sicurezza dei luoghi devastati dall'alluvione». Una disposizione che consente la gestione straordinaria dei lavori di rifacimento e messa in sicurezza dei territori colpiti dal nubifragio. ANDREA PIRAS
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