"Entra in una fase decisiva la storica battaglia dell'Isola per ottenere una fiscalità di vantaggio".

Lo afferma il presidente Christian Solinas commentando l'ultima delibera di Giunta con cui sono state apportate delle modifiche alla proposta di Piano di sviluppo strategico per l'istituzione della Zes (Zona eocnomica speciale) in Sardegna.

"La Zes - evidenzia il Presidente - ci consentirà di vivere la nostra insularità non più come un handicap ma come una carta in più da giocare per lo sviluppo, sfruttando la nostra posizione strategica al centro del Mediterraneo per attrarre investimenti che possano fare della Sardegna un polo commerciale protagonista. Abbiamo dovuto rimodulare un piano, predisposto dalla Giunta precedente nel 2018, respinto dal Governo perché giudicato incompleto e irrealizzabile, ricostruendo un impianto realistico e rispondente alle aspirazioni della Sardegna".

In particolare, nel nuovo Piano viene esplicitato che "la sospensione del pagamento dei diritti doganali e il godimento delle semplificazioni di carattere doganale connessi alla zona franca doganale non sono attribuibili tout court alle Zone economiche speciali".

Le Zes, è poi scritto nelle linee strategiche, "sono oggi oltre quattromila nel mondo e si avviano in un futuro prossimo a toccare quota cinquemila assumendo varie configurazioni, quali parchi industriali e tecnologici, zone e porti franchi, città d'impresa".

In base alla Carta degli aiuti a finalità regionale dell'Unione europea, si legge ancora nel documento, la Sardegna rientra fra le aree in cui sono consentite le soglie di aiuti al terzo dei 5 livelli previsti (per le aree con una percentuale del Pil pro capite rispetto alla media Ue compresa tra il 60 e il 75%). Gli aiuti (25% per le grandi imprese, 35 per le medie, 45 per le piccole) si calcolano entro il regime fiscale del Paese di riferimento.

Oltre alla Zes in tutta l'Isola, la Regione ha anche delimitato l'area della Zona franca di Cagliari, che ha un piano operativo e dovrà essere gestita dalla società appositamente costituita "Cagliari Free Zone". È stata inoltre approvata in via preliminare la delimitazione territoriale e l'operatività della Zona franca di Portovesme, individuando quale soggetto gestore l'Autorità di Sistema portuale del Mar di Sardegna.

Le facilitazioni e agevolazioni specifiche offerte dalle Zone franche sono principalmente le seguenti: differimento dei dazi sui beni importati; esenzione da dazi di importazione per materie prime e semilavorati trasformati in loco; esenzioni Iva su importazioni correlate a esportazioni e servizi forniti in loco o esportati. Per le Zone economiche speciali si può trovare una gamma più ampia di agevolazioni, dagli aiuti a ricerca e sviluppo a quelli per la formazione dei dipendenti, dalla riduzione delle imposte sui redditi e sui profitti societari agli sgravi sulla tassazione immobiliare. E ancora: incentivi all'occupazione, disponibilità di aree per le imprese a prezzi ridotti, procedure burocratiche semplificate, servizi dedicati gratuiti come la ricerca di aree e immobili, ricerca di personale, piani di formazione del personale.

"Confidiamo in un rapido esame da parte del Governo e in una sensibilità verso le richieste della Sardegna, già manifestata dai ministri interessati nel corso delle serrate interlocuzioni nelle scorse settimane, fin dall'insediamento del Governo Draghi", auspica Solinas.
© Riproduzione riservata