Scatena caos e polemiche il sistema scelto dalla Regione per contattare gli anziani al fine di invitarli ad aderire alla campagna di vaccinazione anti-Covid: un sms inviato sul telefonino con un link per accedere alla piattaforma su cui registrarsi e poi attendere la chiamata da parte del Cup con l'indicazione dell'appuntamento per la somministrazione.

Le critiche arrivano soprattutto dall'opposizione e fanno riferimento al fatto che molti ultra 80enni non abbiano ampia dimestichezza con gli smartphone.

La Sardegna è alle prese con un grande allarme sul tema dei vaccini: è la penultima regione italiana a livello di dosi somministrate rispetto a quelle ricevute. I numeri parlano di un 55,7 per cento, ossia 92mila su 165.380, e solo 3.521 sono andate agli over 80 (esclusi gli ospiti delle Rsa).

Per l'assessore regionale alla Sanità, Mario Nieddu, le polemiche sono incomprensibili dato che, ha spiegato, quasi tutte le regioni hanno scelto l'attivazione di piattaforme informatiche per contattare gli anziani. Gli sms sono stati inviati a partire da venerdì scorso per i nati fino al 1936, il 15 marzo partiranno quelli per le persone nate dal 1937 al 1941, "credo che chiunque - ha aggiunto -, anche tramite un figlio o un nipote, possa farcela".

Per il presidente dell'Anci Sardegna non è così: il sistema degli sms, secondo Emiliano Deiana, rischia di essere un flop.

A Lanusei, ad esempio, si è scelta un'altra strada. Il sindaco Davide Burchi ha organizzato una squadra di persone che telefona agli anziani uno per uno affinché si presentino in ospedale per ricevere la dose di vaccino.

(Unioneonline)

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