Una vita dedicata agli altri, Cagliari piange Roberta Sanna: «Sapeva amare senza riserve»
Attivista instancabile, sempre in prima linea per i diritti delle donne, delle persone più fragili e per la tutela della sua terraPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Ci sono persone che lasciano il segno. Non per quello che possiedono, ma per quello che danno, per il modo in cui riescono a costruire legami, ad accendere scintille: Roberta Sanna è una di queste. E oggi, Cagliari la piange.
Se n’è andata a 53 anni, portata via da un tumore scoperto nel 2022. La sua però non è una storia di resa. Ma di lotta, di generosità estrema, di valori vissuti fino all’ultimo respiro. Attivista instancabile, sempre in prima linea per i diritti delle donne e delle persone più fragili, Roberta non ha mai avuto paura di mettersi in gioco.
Si è occupata della grafica nelle prime edizioni di Marina Cafè Noir e per tanti anni anche del Festival Pazza Idea (compresa quella dell’ultima edizione), attivista, molto conosciuta in città, era sempre in prima linea per i diritti delle donne e dei più fragili e per la tutela della sua terra.
Nei primi anni Duemila ha portato a Cagliari, nel Chiostro di San Mauro, in via San Giovanni, “Persepolis”, la mostra della fumettista iraniana Marjane Satrapi.
«Sapeva amare senza riserve», ricordano le amiche e gli amici di una vita. Lo ha dimostrato con l’adozione speciale, da single, di un bambino di origine nigeriana, oggi maggiorenne.
Ma il suo cuore batteva forte anche per un’altra causa: la Palestina, la sua ferita aperta, l’altro suo grande amore. Faceva parte del Servizio Civile Internazionale (Sci), aveva vissuto l’esperienza di un campo profughi e portava sempre con sé un piccolo posacenere in argilla realizzato dagli artigiani di Gaza. Un simbolo, un pezzo di quella terra che non ha mai smesso di difendere.
«Roberta aveva realizzato le prime grafiche di Al Ard Film Festival ed è stata una presenza costante durante tutte le attività della nostra associazione», ha ricordato sui social Fawzi Ismail, presidente di Sardegna-Palestina.
Aveva un dono raro: riusciva a unire persone di mondi, età e culture diverse. Intorno a lei è nata una grande famiglia allargata che da oggi ne custodisce l’eredità. E forse è proprio questa la sua più grande vittoria.
Roberta non smetteva mai di sognare e progettare. Fino a dieci giorni fa parlava del suo prossimo obiettivo: prendere il diploma nautico, l’ultima passione di una vita piena.
E poi c’era il Cagliari, la sua squadra. Tante le emozioni vissute sugli spalti con i colori rossoblù, la vittoria contro il Lecce se l’è goduta con le amiche a Su Tzirculu.
Oggi Roberta Sanna lascia tutto quello che ha costruito. I legami, le battaglie, l’amore incondizionato per gli altri. E quella capacità, rara e preziosa, di lottare per rendere il mondo un posto migliore.