I soccorritori l'hanno trovata praticamente priva di sensi nel Terrapieno. Completamente ubriaca. Attorno a lei, appena tredicenne, altri ragazzini e ragazzine. Tutti, o quasi, con addosso un fortissimo odore di vodka. La giovanissima è stata adagiata su una barella poi sistemata su un'ambulanza del 118 partita per il Policlinico di Monserrato. Quasi in coma etilico, è stata presa in consegna dai medici del pronto soccorso. L'ennesimo caso si è verificato sabato sera: l'ultimo di una serie sempre più lunga. «Perché l'abuso di alcol tra gli adolescenti è oramai un'emergenza», conferma Rosanna Laconi, primaria del pronto soccorso del Policlinico universitario.

La segnalazione

Dall'ospedale è stata fatta la segnalazione alle forze dell'ordine. E ovviamente sono stati avvisati subito i genitori della tredicenne. «Non capiamo come sia stato possibile», hanno detto i due appena arrivati al Policlinico. La loro figlia ha avuto le conseguenze più gravi (poi si è pian piano ripresa). Ma anche i suoi amici - tra i 13 e 15 anni - avevano esagerato con l'alcol. Soprattutto con la vodka alla frutta, particolarmente apprezzata tra i giovanissimi. «I danni, anche gravissimi, che può provocare l'alcol sono enormi», evidenzia Laconi. «Le conseguenze soprattutto al fegato, quando si è adolescenti, possono essere serissime. Ma i ragazzi non ne sono consapevoli. E sembrano non esserlo nemmeno i loro genitori che permettono tutto questo. Quando arrivano da noi commentano: "non è poi così grave aver bevuto un pochino"».

L'emergenza

La mattina di Capodanno per gli operatori del 118 è stata molto impegnativa proprio per il numero di giovani e ragazzi ubriachi e, in alcuni casi, strafatti. I soccorritori li hanno "raccolti" dalle strade e dalle piazze del centro storico. In un caso il personale di un'ambulanza ha dovuto attendere che i responsabili di un locale buttassero giù la porta del bagno per recuperare una ragazzina, completamente ubriaca. Non si reggeva in piedi. «Ogni fine settimana», aggiunge la primaria del pronto soccorso del Policlinico, «arrivano anche da noi adolescenti in stato confusionale per aver bevuto troppo. Abusare di alcol sembra diventato la normalità. Siamo davanti a un'emergenza: noi medici facciamo il nostro, con il pronto intervento. Ma il fenomeno deve essere affrontato su più livelli». Chi deve intervenire con forza sono i genitori: «La famiglia deve essere al primo posto nel combattere questo fenomeno. Purtroppo i genitori degli adolescenti non sembrano rendersi conto di una situazione sempre più grave».

Mix con la droga

L'età in cui si inizia a bere alcol si è dunque abbassata in modo preoccupante. E i ragazzini non disdegnano il mix con marijuana e hascisc. «Oltre alle gravi conseguenze agli organi, come il fegato», conclude Laconi, «si è molto più spregiudicati. Corrono parecchi rischi, senza rendersene conto. Anche nei rapporti sessuali non protetti».

Matteo Vercelli

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