Scoppia una nuova guerra Lazio-Sardegna. Nel report inviato dalla Regione guidata da Nicola Zingaretti emergono pesanti denunce contro la gestione dell'emergenza nell'Isola, accusata di "scarsa collaborazione e negligenza" quando, nel periodo di Ferragosto, c'è stata l'impennata dei contagi di Covid.

"Più di un positivo su due è partito dalla Sardegna con sintomi", si legge nel rapporto elaborato dal Seresmi (Servizio regionale per la sorveglianza delle malattie infettive) e dal laboratorio di virologia dello Spallanzani.

Sono 764 i casi con link epidemiologico dall'Isola, e dal documento emerge che di questi "449 (il 59%) sono casi con sintomi". Gente partita nonostante la febbre o la tosse o altri sintomi riconducibili al Covid. "L'età media dei contagiati tra il primo e 28 agosto è di 25 anni", si legge, mentre "il 70% è rientrato in traghetto, il 28% in aereo e il 2% con mezzi privati".

I TEST ALL'IMBARCO - Il Lazio da giorni chiedeva test all'imbarco dall'Isola, ma l'accordo sulla reciprocità non è stato raggiunto. E ormai è troppo tardi: "Acqua passata, non è colpa nostra", lamenta l'assessore alla Salute della Giuinta Zingaretti Alessio D'Amato. "Noi ce l'abbiamo messa tutta, stiamo facendo i test agli imbarchi e agli sbarchi, a Fiumicino e al porto di Civitavecchia. L'attività di screening è fondamentale".

D'Amato lamenta anche il fatto che la Giunta regionale sarda ancora non ha inviato la lista con i nomi delle persone che hanno frequentato locali e discoteche, "soprattutto in Costa Smeralda".

LA REPLICA - Il governatore Christian Solinas risponde al dossier laziale: "Nessuna negligenza da parte nostra", dice, ricordando che "fino a luglio la Sardegna aveva 0,3 di sieroprevalenza, ciò vuol dire che il virus da noi non c'era e qualcuno ce lo ha portato, perché il governo non ci ha consentito di avere il certificato di negatività".

"Sono gli uffici sanitari di frontiera, marittima e aeroportuale, di competenza del ministero delle Infrastrutture e trasporti, ad avere la responsabilità di controllare la salute di chi passa le frontiere e si muove negli scali", continua, sottolineando che "non è utile dire oggi che i casi che registriamo nel Lazio provengono dalla Sardegna perché la Regione non ha controllato i positivi in uscita".

Quanto alla lista delle persone che hanno frequentato locali e discoteche, Solinas prende tempo: "Sto acquisendo elementi puntuali", spiega.

(Unioneonline/L)
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