Ha parlato per oltre un'ora, ricostruendo la genesi dell'inchiesta sul presunto traffico di vestiti che venivano donati alla Caritas diocesana sarda per i poveri ma che poi finivano in vendita nelle bancarelle di Napoli.

Il commissario della Forestale, Ugo Calledda, a capo del team di investigatori che ha effettuato le indagini per conto della Direzione distrettuale antimafia, è stato sentito oggi davanti ai giudici della Seconda sezione penale del Tribunale di Cagliari, dove si è aperto il processo che dovrà chiarire se vi sia stata una truffa ai danni dell'Ente diocesano.

L'investigatore, rispondendo alle domande del pm Guido Pani, ha così ripercorso le principali fasi dell'inchiesta, dall'informazione di reato che era arrivata lavorando ad un'altra inchiesta su rifiuti speciali della macellazione destinati in Campania.

Lavorando su quelle tonnellate di carne che finivano oltre Tirreno, i Forestali avevano intercettato anche carichi di vestiario, ufficialmente donato alla Caritas per i poveri. Chiusa l'inchiesta, il pm Pani aveva contestato - a vario titolo - il traffico illegale di rifiuti e il concorso in truffa ai danni della Caritas.

Sotto processo ci sono il responsabile dei servizi di approvvigionamento e logistica della Caritas Andrea Nicolotti, 57 anni di Cagliari, i titolari della Eurofrip di Guarino a Casoria (Napoli), Giampiero Cesarini (45) e la moglie Rosa Contiello, di 45 e 42 anni, entrambi residenti in Sardegna, e l'imprenditore Guido Afflitto, 65 anni, originario di Catanzaro, titolare della Sarda recupero tessili con sede a Monastir (Cagliari).

Alla prossima udienza, fissata per il 29 novembre, sarà sentito il perito che ha trascritto le intercettazioni raccolte dai Forestali, più altri testimoni dell'accusa. Si chiuderà anche il controesame di Calledda da parte dei difensori.
© Riproduzione riservata