Treni veloci affollati, ma i vagoni supplementari non arrivano
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E dire che le carrozze supplementari sono già stata comprate: facevano parte del pacchetto completo fornito dalla Caf - l’azienda spagnola che ha costruito i Pendolini sardi -, pagato 78 milioni di euro dalla Regione.
In Sardegna però sono arrivati solo sette convogli da tre “casse”, ciascuno da 200 posti. Così tutte le volte che si supera la soglia massima di passeggeri, qualcuno deve scendere perché sugli Atr 365 non si può viaggiare in piedi, come succedeva (e succede ancora) sui vecchi Minuetto. I due vagoni supplementari, che servirebbero come il pane soprattutto durante i fine settimana e nei periodi festivi, sono rimasti in Toscana. Insieme a un ottavo convoglio, che sta svolgendo i test necessari per ottenere le omologazioni per il pendolamento. Non arriveranno prima di un anno.
L’assessore ai Trasporti Massimo Deiana chiede "pazienza" e spiega: "Le casse supplementari potranno essere aggiunte solo quando il treno otterrà i via libera per pendolare", cioè oscillare fino a un massimo di 6 gradi per lato.
La modifica renderà l’Atr più veloce in curva e consentirà di accorciare di circa 15 minuti i tempi di percorrenza della linea Cagliari-Sassari, ricucendoli fino a 2 ore e 33 minuti (contro le 2 ore e 48 minuti necessarie adesso). Tutto questi non succederà prima del 2018, come annunciato una settimana fa nel corso di una conferenza stampa da Regione, Rfi e ministero delle Infrastrutture.
Ma per ottenere l’autorizzazione al pendolamento è necessario che prima venga adeguata la rete ferroviaria. I lavori sono iniziati da pochi giorni, nel tratto tra Oristano e Macomer. Entro la fine della prossima primavera un nuovo sistema di controllo dei treni verrà installato nel tratto di rotaie che arriva fino a Torralba, in provincia di Sassari.
Poi le ultime tranche: la Chilivani-Porto Torres e la Chilivani-Olbia, che Rfi prevede di concludere entro il 2017.