"Inapplicabile, ambigua, incompatibile con la Costituzione e anche un boomerang per il settore turistico".

Sono le aspre critiche mosse dall'opposizione in consiglio regionale alla nuova ordinanza firmata dal governatore Christian Solinas, con nuove "misure urgenti" per contenere l'epidemia di Covid-19 in Sardegna.

"Nel testo si utilizzano termini che sembrerebbero non rendere obbligatoria la certificazione - sottolinea il capogruppo del Partito Democratico Gianfranco Ganau - in realtà tutti sono costretti ad accettare di fare un test dopo lo sbarco, quindi di fatto c'è un'imposizione per chi arriva nell'Isola". Per questo, "si tratta di una norma che non dovrebbe essere considerata compatibile con le norme costituzionali".

Oltretutto, continua Ganau, "l'ordinanza rischia di essere un boomerang per il settore turistico perché arrivare in Sardegna comporterà complessità che altre Regioni non hanno. Quindi lo scorcio della stagione turistica potrebbe essere compromesso".

Secondo l'ex presidente del Consiglio regionale, "la soluzione più ovvia da mettere in pratica sarebbe stata quella che stanno praticando le altre Regioni, con la possibilità di fare test rapidi a tutti allo sbarco e su base volontaria".

Anche il capogruppo dei Progressisti Francesco Agus incalza: "Per l'ennesima volta hanno scritto cose inapplicabili al solo scopo di fare propaganda: l'ordinanza sancisce l'obbligo di fare il tampone entro due giorni a chiunque entri in Sardegna ben sapendo che oggi ne passano quattro o cinque per riuscire a fare un tampone a chi ha i sintomi". Quindi, "se anche venisse giudicata compatibile con la Costituzione visto il grave problema sanitario, l'ordinanza è comunque incompatibile con la realtà". Adesso, conclude, "bisogna vedere che cosa succederà dalla prossima settimana: la stagione turistica non è finita, ci sono ancora strutture aperte, persone che hanno già i biglietti e adesso scoprono di dover fare un esame che non in tutte le regioni è possibile fare".

(Unioneonline/l.f.)

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