Spacciavano marijuana ai compagni e quando un coetaneo era in ritardo col pagamento dei debiti pretendevano che saldasse cedendo loro gioielli. Per organizzare la cessione delle dosi e sollecitare i pagamenti utilizzavano le chat come Whatsapp. Ma, proprio nelle chat, gli inquirenti hanno anche trovato qualcosa di orribile e inquietante: foto e video di rapporti intimi tra minorenni e anche violenze sessuali di gruppo con bambini. 

Al centro dell’inchiesta-choc ci sono ora una decina di ragazzini di età compresa tra i 15 e i 17 anni di Senorbì, San Basilio, Barrali e Ortacesus, iscritti ad istituti scolastici di Cagliari e provincia. 

I dettagli della vicenda nell’articolo di Francesco Pinna su L’Unione Sarda in edicola.

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