Mentre si attendono conferme sui prossimi provvedimenti governativi per affrontare l'epidemia da coronavirus, le Regioni esaminano la relativa bozza.

Dalle indiscrezioni che sono filtrate in serata sul nuovo Dpcm del premier Conte, la visione dell’Italia sarà quella di un territorio diviso in tre fasce, a seconda del grado di allerta. La Sardegna è tra quelle dal rischio meno elevato. Cosa significa? "Al momento – ha spiegato il governatore Christian Solinas nel corso della diretta di questa sera su Videolina a 'Monitor' - il confronto è in corso col governo e il comitato tecnico scientifico, ma siamo di fronte a una grave emergenza, una pandemia che sta mettendo in ginocchio i sistemi sanitari d’Europa e del mondo. La Sardegna ha sì un indice minore, ma questo non autorizza il liberi tutti, dice semplicemente che abbiamo osservato tutte le prescrizioni, siamo dentro un range di sostenibilità ma non dobbiamo abbassare la guardia. Solo mantenendo il rispetto delle prescrizioni possiamo pensare di arginare la seconda ondata".

La vera sfida, ha detto Solinas, "è intercettare sul territorio i nuovi casi, così da garantire tempestivamente le cure". A questa esigenza si lega il bando predisposto dalla Regione a cui hanno risposto 777 medici. Ma non solo: l’altra emergenza sono i posti letto, oltre alle equipe. Il presidente della Regione ha commentato poi le immagini che mostravano le file delle ambulanze ai pronto soccorso facendo riferimento a un "nuovo modello organizzativo che ha normalizzato la situazione. Dobbiamo avere un senso di gratitudine estrema per il personale sanitario e i volontari che hanno garantito le cure necessarie".

Non si poteva fare meglio, ha sostenuto il governatore, "la scelta di una riapertura senza limiti avrebbe portato a una seconda ondata peggiore e lo abbiamo detto tra i primi. Siamo stati derisi, lasciati soli perché le ragioni della riapertura erano più importanti. Oggi abbiamo visto cos’è successo: ambulanze, file, barelle sono una costante in tutto il mondo, lo vediamo ogni giorno in tv. Il nuovo piano ci porterà a migliorare ma è un lavoro che si fa giorno per giorno, c’è non solo la gestione dello straordinario ma anche dell’ordinario di cui occuparsi".

E per quanto riguarda i tamponi e tutte le polemiche relative: "Stiamo intervenendo perché è uno dei problemi più sentiti. I servizi di igiene e prevenzione che devono eseguire i tracciamenti sono stati devastati negli ultimi anni, ridotti al lumicino dal punto di vista del personale con anche un mancato rinnovo del turnover, che noi abbiamo invece sbloccato con corsi di formazione e borse di specializzazione. Ogni volta che si rivela un positivo, viene compilata la sua scheda, vengono ricostruiti i suoi contatti che vengono tracciati ed è un lavoro imponente, e intanto continua l’attività ordinaria. Le nuove forze porteranno a un miglioramento della situazione e alla riduzione dei tempi con inoltre un’informatizzazione accentuata".

La Regione ha attivato un call center esterno "con un numero di addetti importante per migliorare i tempi delle sollecitazioni telefoniche, per guidare i cittadini nei percorsi e dare in tempi reali le informazioni".

(Unioneonline/s.s.)
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