È in programma per lunedì 1 febbraio la prima riunione del comitato tecnico-scientifico costituito dalla Giunta regionale sarda per formulare osservazioni alla proposta della Cnapi, la Carta nazionale delle aree potenzialmente idonee alla costruzione del deposito nazionale dei rifiuti radioattivi.

"Abbiamo avviato immediatamente un percorso che servirà a dare ancora più forza, con argomentazioni di natura tecnica e scientifica, a una posizione chiara e netta già espressa con gli strumenti della democrazia dalla Sardegna nelle diverse sedi istituzionali e da tutti i sardi con un no unanime e irrevocabile, che non ammette nessuna possibilità di negoziazione, all'ipotesi di localizzare nell'Isola il sito di stoccaggio delle scorie nucleari", ha commentato il governatore Christian Solinas.

Il Comitato è coordinato da Andreina Farris, direttore generale dell'assessorato della Difesa dell'ambiente.

"Con l'insediamento, e quindi il coinvolgimento di esperti di grande professionalità ed esperienza - ha aggiunto il presidente della Regione - entriamo ora in una fase strettamente operativa che dovrà essere portata a termine seguendo i tempi brevissimi fissati per la presentazione delle osservazioni alla Cnapi. L'individuazione di ben 14 siti dei 67 censiti in tutta Italia sta già danneggiando le nostre comunità, che stanno vivendo un interminabile periodo di difficoltà, e oggi vedono messe in pericolo le prospettive e le speranze di crescita economica dei propri territori davanti a un atto che frena ogni progetto di sviluppo e rischia di compromettere un patrimonio ambientale e paesaggistico unico e incontaminato".

"Purtroppo - ha sottolineato Solinas - da Roma è arrivata l'ennesima manifestazione di un centralismo duro a morire, irrispettoso dell'autonomia regionale e delle legittime volontà di un popolo che ha dovuto già pagare altre volte, in termini di vite umane e di sacrifici economici, altissimi tributi a uno Stato che si è confermato ingiusto e prevaricatore. Quello stesso Stato, rappresentato oggi da un Governo dimissionario, che per tutelare i diritti dei sardi ci costringe anche a impugnare un provvedimento del tutto immotivato e dannoso che obbliga la Sardegna a restare in zona arancione nonostante ogni tipo di evidenza scientifica e statistica".

Il Comitato tecnico-scientifico è composto da rappresentanti di Arpas, l'Agenzia regionale per la protezione dell'ambiente della Sardegna, Università di Cagliari e Sassari, Ordine regionale dei geologi e delle due Soprintendenze Archeologia, Belle Arti e Paesaggio, e si avvale anche dell'eventuale collaborazione di funzionari degli assessorati regionali e di ogni altra collaborazione necessaria.

Verranno stilate le osservazioni alla Cnapi che dovranno essere formulate entro 60 giorni dal 5 gennaio 2021, data di pubblicazione della proposta di Carta nazionale delle aree potenzialmente idonee.

(Unioneonline/s.s.)

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