I taxi scarseggiano. Chi decide di andare in auto non trova parcheggio: gli stalli si saturano già dal mattino presto. E i bus non ci sono. L’unica alternativa per chi deve decollare dall’aeroporto di Elmas è affidarsi ai treni. Tutti si fermano al Mario Mameli. E questa è la buona notizia, anche se limitata, visto che le corse non coprono l’intero orario di arrivi e partenze.  Le cattive iniziano quando si scende dal convoglio e si vuole raggiungere l’aerostazione. 

A raccontare una lunga serie di disservizi è il giornalista e scrittore Giovanni Follesa, che questa mattina era in partenza e ha deciso di prendere il treno da Cagliari per Elmas. Anche perché alternative non ne aveva. 

«In città non si trova un taxi per l’aeroporto.  Non esiste un mezzo pubblico di trasporto dedicato, un bus o pullman, per chi deve volare. Ma non eravamo una città turistica?  Allora che si fa?», si chiede Follesa.  «Un po’ di pazienza e il Ctm ti trasporta in stazione, dove però non esiste il binario 9 e 3/4. Quindi niente magia». Harry Potter a Cagliari non è di casa. 

«Per l’aeroporto è sufficiente prendere un qualsiasi treno, tutti si fermano all’aerostazione, dicono in biglietteria. Arrivi a Elmas, scendi. Vorresti prendere il nastro mobile, più comodo se hai una valigia. Ma non è possibile. Il primo tratto è chiuso». C’è un nastro a bloccare l’accesso nel primo tratto. Funziona il secondo, ma ormai il più è fatto. Si prosegue a piedi. 

Ecco il varco per le partenze, al primo piano. Problema: le scale mobili non funzionano. «Sulla destra, accanto, l’ascensore. Ti avvicini pronto a pigiare il bottone, un cartello smonta gli entusiasmi: fuori servizio». E bisogna ricorrere alle scale, quelle normali. Con le valigie appresso. E pace se un passeggero, o spirante tale, ha problemi di deambulazione: non ci sono alternative, nemmeno in questo caso. 

(Unioneonline/E.Fr.)

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