"Sbloccate i nostri soldi", i lavoratori in mobilità in deroga occupano l'assessorato al Lavoro
Un gruppo di lavoratori in mobilità in deroga ha occupato questa mattina gli uffici dell'assessorato regionale al Lavoro.
Chiedono tempi certi sullo sblocco dei 45 milioni di euro che fanno parte della prima tranche di finanziamento del Patto, circa 75 milioni di euro, inizialmente destinati alla infrastrutture, che la Regione in accordo col Governo ha deciso di utilizzare per pagare le mensilità arretrate relative al 2014. "Per l'ennesima volta non abbiamo le risposte per la soluzione dei mancati pagamenti del saldo del 2014", spiega Anotnella Soddu, portavoce del Clas, il Comitato lavoratori attivi Sardegna, che insieme a tre lavoratori in mobilità in deroga ha occupato per alcune ore gli uffici dell'Assessorato.
"La Regione aveva annunciato, in occasione dell'ultima visita di Renzi in Sardegna, la possibilità di utilizzare 45 milioni del Cipe. Oggi emerge che la Corte dei Conti ha dato il via libera per il pagamento ma soppragiunge ulteriore problema, ovvero manca un decreto da parte del Ministero del lavoro che deve esser pubblicato in gazzetta ufficiale.
Dopodiché occorrerà un'ulteriore autorizzazione alla spesa da parte Mise. Posto che siamo a metà Novembre, che le Tesorerie dell'Inps chiudono il 18 dicembre, non si capisce quando finalmente dopo quasi due anni e mezzo d'attesa riusciremo ad avere quanto ci è dovuto". "I fondi con cui verrà chiusa definitivamente la pesante eredità della Mobilità in deroga per il 2014, 45 milioni di euro a questo riservati nel Patto per la Sardegna, sono in arrivo", fa sapere Virginia Mura, assessore regionale al Lavoro.
"La Corte dei Conti ha terminato il suo iter di verifica, restano ancora dei passaggi tecnici nella procedura di trasferimento all'Inps - che coinvolge enti diversi dalla Regione - che devono essere ultimati. Si tratta di una procedura mai sperimentata prima, che ha visto la Regione sarda ottenere la disponibilità di fondi assolutamente non previsti per il sostegno al reddito, e la sua tempistica non è in alcun modo comprimibile dalla Giunta.
Capisco lo stato d'animo dei lavoratori e mi sento pienamente solidale con le loro difficoltà. Sto lavorando perché questa vicenda possa chiudersi in brevissimo tempo". All'ora di pranzo, i lavoratori hanno liberato gli uffici occupati e cessato la protesta.