Un algerino, la moglie cagliaritana e altri cinque nordafricani sono stati arrestati dalla polizia con l'accusa di aver favorito l'immigrazione clandestina.

Secondo le accuse avrebbero organizzato gli sbarchi nel Sulcis e consentito a numerosi migranti di raggiungere la penisola.

Al termine dell'operazione "Doppio cielo", coordinata dal pm Liliana Ledda sono finiti in carcere Nabil Sadki 30enne algerino in Italia da oltre dieci anni sposato con Simona Durzu, cagliaritana di 35 anni e ritenuta complice del marito. I due risiedono ad Assemini.

Gli arrestati
Gli arrestati
Gli arrestati

Secondo la polizia i due hanno creato una fitta rete di contatti finalizzata a offrire supporto "a pagamento" ai migranti. In particolare al reperimento di documenti: tra i più richiesti quello relativo alla protezione internazionale.

"L’attività della coppia - si legge in n comunicato diffuso dalla Questura - un vero e proprio business, con tariffe variabili tra i 100 ed i 400 euro a seconda del tipo di documento da falsificare, si è avvalsa della collaborazione di almeno altri sei soggetti, presenti tra Roma e Sassari, ma tutti accomunati da una precedente esperienza sarda alle dirette dipendenze di Nabil Sadki e Simona Durzu: i medesimi si occupavano di reperire i connazionali appena giunti necessitanti di documenti".

Insieme alla coppia sono finiti in carcere Otman Kadimi, 18enne marocchino che vive a Fertilia e quattro algerini Mohamed Ali Khannoufi (26 anni, domiciliato a Capoterra), Najim Eddin Boumelit (noto Mommò), Ramzi Sadki (24enne residente a Roma) e un minorenne, R. B. di 17 anni.

Nel video diffuso dalla Questura alcune immagini e i dialoghi tra gli scafisti nelle intercettazioni telefoniche.

In un fotogramma è stato ripreso un giovane magrebino che tiene in mano un navigatore satellitare gps.

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