La Sardegna si sveglia in giallo e già sogna la zona bianca. Quella zona bianca che ha assaporato per un po’ prima di passare direttamente al rosso il 12 aprile, dando il via a un lungo periodo di restrizioni.

Dal primo giugno l’Isola, il Friuli Venezia Giulia e il Molise saranno in zona bianca, dal 7 toccherebbe ad Abruzzo, Veneto e Liguria. 

Sempre se fosse confermato il trend attuale anche nei prossimi monitoraggi del 21 e 28 maggio. Per entrare nella fascia dove cadono quasi tutte le restrizioni anti Covid bisogna avere uno scenario di rischio basso e un’incidenza settimanale inferiore ai 50 contagi ogni 100mila abitanti. Nell’ultimo monitoraggio l’incidenza in Sardegna è di 41 casi ogni 100mila abitanti, ma è già scesa a 30, se consideriamo i dati aggiornati ad oggi. E’ superiore solo a quella del Molise che è a 27.

Nelle Regioni in zona bianca valgono solo le regole di comportamento (mascherina, distanziamenti, igienizzazione delle mani). Non c'è coprifuoco, che dunque in Sardegna potrebbe cadere il primo giugno e non il 21 come prevede l’ultimo decreto del governo Draghi.

L’unica limitazione potrebbe riguardare le attività in sale da ballo, discoteche e simili, all’aperto o al chiuso, che dovrebbero comunque rimanere sospese in tutte le regioni, comprese quelle bianche.

Nelle precedenti settimane di zona bianca nell’Isola non tutto è stato aperto, ma per effetto di ordinanze regionali di Solinas che (d’accordo con la Cabina di regia) aveva scelto una gradualità nelle riaperture, lasciando ad esempio chiuse le palestre. Difficile che lo faccia di nuovo in un contesto in cui a poco a poco stanno cadendo tutte le restrizioni anche a livello nazionale.

(Unioneonline/L)

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