Polemiche per l'ultima riunione della Commissione Lavoro del consiglio regionale saltata per la mancanza del numero legale. All'ordine del giorno, una serie di audizioni, tra cui quella con i sindacati sull'attuazione accordo per la cassa integrazione. Ma tra i banchi si sono presentati solo i componenti di minoranza, mentre quelli della maggioranza, nonostante i due rinvii in serata proposti dal presidente Alfonso Marras (Riformatori), hanno dato forfait.

Quanto basta per innescare la dura reazione sia dei sindacati che dell'opposizione.

"I consiglieri regionali di maggioranza - che non si sono presentati all'audizione della II Commissione consiliare convocata per discutere con i sindacati l'attuazione dell'Intesa quadro siglata il 26 marzo scorso con la Regione - hanno dimostrato, oltre all'assoluta mancanza di rispetto per il Consiglio regionale e per il popolo sardo rappresentato nella massima Istituzione della Sardegna, il completo disinteresse verso i temi del lavoro e della solidarietà sociale di chi oggi guida la politica regionale", hanno tuonato i segretari regionali di Cgil, Cisl e Uil Michele Carrus, Gavino Carta e Francesca Ticca, aggiungendo che si tratta di "una gaffe politica che conferma una difficile relazione con le forze sindacali da parte della maggioranza consiliare".

"Era infatti - proseguono - la prima volta, dopo ben 15 mesi, che la Commissione Lavoro convocava il sindacato sardo. Purtroppo, nonostante la presenza dei consiglieri di minoranza, l'audizione è saltata per mancanza del numero legale".

"Il presidente però - hanno sottolineato i segretari - non ha ritenuto nemmeno di uscire dalla sua stanza per salutare educatamente e fornire una qualsiasi spiegazione a un fatto che rappresenta un unicum nella storia del Consiglio".

Secondo Carrus, Carta e Ticca, dunque, "questi consiglieri dovrebbero quanto meno sentire il bisogno scusarsi, almeno per buona educazione o per dovere di ospitalità, sacro ai sardi, se non proprio per serietà, oggi evidentemente venuta meno".

Dura reazione anche del centrosinistra e del resto dell'opposizione. I Progressisti si sono detti "indignati" e Pd e Movimento 5 Stelle chiedono addirittura le dimissioni del presidente della Commissione Marras che "ancora una volta viene abbandonato in solitudine dalla sua traballante maggioranza di centrodestra".

"Quello che è accaduto oggi nella seconda Commissione consiliare, con i consiglieri di maggioranza che non si sono presentati per discutere con i sindacati l'attuazione dell'Intesa quadro siglata il 26 marzo scorso con la Regione è vergognoso", commenta il segretario regionale Pd Emanuele Cani. Che aggiunge: "È con questo senso di responsabilità che vogliono affrontare l'emergenza che colpisce l'intero scenario economico sardo? Rifiutandosi di discutere con chi rappresenta miglia di cittadine e cittadini della Sardegna".

"È necessario - prosegue Cani - un attento esame di coscienza da parte dei responsabili di un gesto così grave. Faccio loro un appello perché rimedino tempestivamente. E chiedano loro un incontro con le organizzazioni sindacali, si scusino e accettino il confronto".

(Unioneonline/l.f.)
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