Inefficienza, tempi biblici del burosauro pubblico, difficoltà per cittadini o imprese ad avere risposte: macché, in Regione non esistono.

E se ci sono la colpa non è dei direttori generali di assessorati, agenzie e servizi vari. Per loro è arrivato il premio di risultato: il massimo possibile, 30 mila euro, elargito a 29 massimi dirigenti su 30 dell'ente di governo della Sardegna.

Viene da chiedersi se e cosa abbia sbagliato Antonio Mascia, al vertice delle Politiche sociali, unico tra i colleghi a essere destinatario di "soli" 24 mila euro. Gli altri hanno fatto l'en plein: nel 2015 non potevano fare di meglio.

Lo ha stabilito l'Organo indipendente di valutazione (Oiv), che ha passato le schede con i voti alla giunta, che l'8 luglio ha stabilito:

"Dalla relazione emerge che la performance organizzativa dell'amministrazione regionale rispetto agli obiettivi contenuti nel Programma di sviluppo è stata complessivamente molto positiva" e "al massimo livello nonostante le difficoltà dovute al complesso processo di riassetto intervenuto".

Dalla delibera dell'esecutivo presieduto da Francesco Pigliaru emerge anche che il complesso sistema di valutazione, per l'anno prossimo, dovrà essere rivisto. Magari con una maggiore capillarità dell'analisi dei risultati pratici raggiunti. Intanto, per il 2015 i giochi sono fatti e paga il banco: 894 mila euro. Oltre, ovvio, ai già lauti stipendi.
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