Qualità della vita, Cagliari scivola al ventesimo posto in Italia
L’annuale indagine del Sole 24 Ore fotografa i segnali della ripresa post-pandemica. Il capoluogo sardo, l’anno scorso in top ten, spicca però per il numero di amministratori comunali donne
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Quella di Cagliari è la provincia in cui si vive meglio in Sardegna ma scivola dalla top ten al ventesimo posto in Italia. E' quanto emerge dalla 32esima edizione della storica indagine sulla Qualità della vita nelle province italiane, pubblicata oggi dal Sole 24 Ore.
Al primo posto in assoluto c’è Trieste. Sul podio torna Milano, che nel 2020 ha patito pesantemente gli effetti del Covid, e Trento resta solida al terzo posto.
Tornando all’Isola, dopo il capoluogo (che l’anno scorso era al nono posto) c’è la provincia di Sassari, al 64esimo posto (-2), seguita a breve distanza da Nuoro (66esima, -3) e Oristano (67esima come nel 2020). Sale in classifica solo la provincia del Sud Sardegna , 76esima (+11). Per la prima volta quest'anno è stato presentato anche l'indice della "Qualità della vita delle donne", che vede Cagliari al 15esimo posto nazionale nella classifica guidata da Treviso.
Il capoluogo spicca nella "Speranza di vita alla nascita", terza in Italia con 85,9 anni, mentre nel "Gap occupazionale di genere", è seconda con il 9,2% (differenza rispetto al tasso di occupazione degli uomini).
Nella classifica "Divario nella retribuzione media", ossia la differenza in percentuale sulla retribuzione annua maschile dei dipendenti, Oristano è seconda in Italia con il 24,6%. La città metropolitana di Cagliari in evidenza anche per il numero di amministratori comunali donne: è seconda in Italia con il 42%, dietro solo a Ravenna.
IL REPORT – L’indagine, come ogni anno, scatta una fotografia del Paese attraverso 90 indicatori statistici su base provinciale divisi in sei ambiti: ricchezza e consumi, affari e lavoro, demografia società e salute, ambiente e servizi, cultura e tempo libero.
Tra questi, ci sono 28 parametri aggiornati al 2021 e una decina di “indici sintetici”, che a loro volta aggregano più parametri: quest’anno l’indagine consente di focalizzare in particolare come sta andando la ripresa post pandemia – grazie ad un’analisi fatta su 20 dei 90 indicatori, per i quali è stata anche considerata la variazione rispetto all’anno precedente – e quali sono i divari territoriali, di genere e generazionali che ancora persistono, analizzati attraverso gli indici della Qualità della vita di bambini, giovani e anziani, che premiano le province con il miglior contesto di vita per fasce di età, e l’indice della Qualità della vita delle donne che misura la geografia dei divari di genere.
(Unioneonline/D)