Costruirsi un profilo falso, girare per le chat, farsi amici i minorenni e poi costringerli a condividere scatti pedopornografici.

Tocca anche Cagliari il fenomeno dell'adescamento di minori attraverso i social network.

È quanto emerge nel resoconto dell'attività del 2019 della Polizia postale del capoluogo, dove sono registrati 8 casi, sfociati in altrettante denunce a carico di altrettanti adulti.

In una circostanza, però, la più grave, sono anche scattate le manette. Protagonista, in negativo, della vicenda, un uomo residente nel capoluogo che ha contattato due ragazzini attraverso la chat di una consolle per videogiochi, riuscendo a farsi dare il loro numero di cellulare.

Quindi la "conversazione", se così la si può chiamare, si è spostata su Whatsapp. Qui l'uomo, dopo aver carpito ulteriormente la fiducia dei due giovanissimi, si è fatto inviare foto delle loro parti intime. Ma non solo: uno dei due è stato anche inviato a presentarsi in una casa abbandonata nella zona di Su Planu.

Dopo essere stato individuato e fermato dagli agenti, è scattata una perquisizione nel suo appartamento. E qui agli occhi dei poliziotti si è presentato l'orrore: nei suoi dispositivi digitali sono stati ritrovati ritrovati infatti centinaia di file con immagini e video dal contenuto fortemente pedopornografico, nei quali erano coinvolti ragazzini e addirittura bimbi piccolissimi, di entrambi i sessi.

Per l'adescatore, dunque, sono scattate inevitabili le manette.

In altri casi l'adescamento è avvenuto tramite Instagram o attraverso altri videogame, attraverso uno schema purtroppo sempre più consolidato, in Saredegna e nel resto d'Italia.

Sempre nel corso dell'anno, la Polizia postale del capoluogo si è occupata anche di altri crimini informatici. Le indagini hanno portato a dieci denunce per reati di minacce e diffamazioni consumate attraverso la rete internet e a 102 denunce totali per crimini legati al cosiddetto "financial cyber crime", che comprende i reati di truffa e di appropriazione di dati finanziari sensibili degli utenti.

(Unioneonline/l.f.)

IL BILANCIO DELL'ATTIVITA' DELLA QUESTURA:

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