E' necessario dare un fondamento tecnico-scientifico alle motivazioni politiche con le quali Regione e i Comuni dell'Isola hanno detto no all'ipotesi che la Sardegna ospiti un sito di stoccaggio di scorie nucleari. Per questo si è insediato il Comitato che dovrà mettere a punto le sue osservazioni alla proposta della Cnapi, la Carta nazionale delle aree potenzialmente idonee alla costruzione del deposito nazionale dei rifiuti radioattivi.

I tempi sono molto stretti: entro il prossimo 5 marzo occorre inviare a Roma il documento in grado di rafforzare la posizione dell'Isola.

Il Comitato, coordinato da Andreina Farris, direttore generale dell'Assessorato regionale della Difesa dell'ambiente, è composto da Massimo Cappai e Roberto Lonis (Arpas, Agenzia regionale per la protezione dell'ambiente della Sardegna), Antonio Funedda e Biagio Saitta (Università di Cagliari), Vincenzo Pascucci e Michele Comenale Pinto (Università di Sassari), Giancarlo Carboni (Ordine dei Geologi), Riccardo Locci e Monica Stochino (Soprintendenza Archeologia, Belle arti e Paesaggio di Cagliari), Gabriella Gasperetti e Daniela Scudino (Soprintendenza Archeologia, Belle arti e Paesaggio di Sassari) e si potrà avvalere anche di eventuali collaborazione di altri assessorati regionali.

Dopo l'approvazione del regolamento del Comitato, è stato deciso di costituire alcuni sottogruppi di lavoro per approfondire specifiche materie: aspetti geologici; trasporti; insediamenti antropici; valenze ambientali.

"Con l'insediamento del Comitato si entra nella fase operativa che dovrà essere portata a termine seguendo i tempi brevissimi fissati per la presentazione delle osservazioni", ha dichiarato il governatore Christian Solinas.

L'organismo è pronto anche a ricevere i contributi dei Comuni coinvolti.

In Sardegna sono stati indicati 14 siti, su 67 individuati complessivamente in Italia, per realizzare il deposito unico dei rifiuti nucleari.

(Unioneonline)
© Riproduzione riservata