«Ho chiesto aiuto e nessuno si è fermato. Le auto rallentavano per fare le foto e i video e mi guardavano, ma neanche una di quelle persone è scesa per darmi una mano». Gian Piero Mereu è un volontario della Protezione civile: ha spalato fango a Olbia dopo l’alluvione del 2013 e ha aiutato i terremotati in Umbria nel 2016. L’immagine della sua Peugeot, ferma con l’acqua fin sopra le ruote, è stata tra le prime a circolare sui social network ieri mattina per certificare – se mai ce ne fosse stato bisogno – l’emergenza. «Erano le 10.30: insieme a mia moglie, che ha un problema a una caviglia, siamo usciti di casa per andare in farmacia. Prima di entrare in via dei Valenzani un’auto ci ha superato, e il cofano della mia macchina è stato sommerso da un’ondata d’acqua. Il motore si è spento. Ma la situazione non era ancora critica», racconta il settantenne al telefono, «in strada c’erano solo pochi centimetri di pioggia: sarebbe bastato trainare l’auto per qualche metro. Avevo anche il cavo: mentre mi avvicinavo alle altre auto per chiedere aiuto, vedevo che i passeggeri erano impegnati a scattarmi le foto. Così la situazione è peggiorata e il livello dell’acqua è aumentato». Mereu conclude: «Tutti avevano paura di bagnarsi: non è sceso nessuno. Anzi, qualcuno ha accelerato, schizzandomi ancora di più. A queste persone dico: fate schifo».

(m. r.)

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