«Lascio la presidenza della Prometeo per ragioni di salute: dovrò sottopormi a un trapianto di rene per evitare la schiavitù della dialisi». L’annuncio arriva da Pino Argiolas, che dal 2008 guida l’associazione dei trapiantati: nata come piccola realtà cagliaritana si è estesa in tutta la Sardegna, assistendo coloro che hanno ricevuto o devono ricevere un organo, e raggiungendo importanti obiettivi per tutti gli associati. 

Argiolas non potrà più essere la guida. Ha rischiato la vita dopo aver contratto il Covid durante i mondiali per trapiantati in Australia. Era seguito un ictus. Mali che «hanno lasciato esiti importanti, con una fibrillazione atriale da curare e con problemi alla gamba sinistra che sto recuperando grazie alla fisioterapia e alle camminate quotidiane al Parco di Terramaini», spiega il presidente. Che aggiunge: «Essendo io mono-rene dal 2019 e avendo la creatinina alta, mi è stato consigliato dai medici che mi seguono di fare un trapianto di rene per evitare la dialisi. Dunque, per risparmiarmi questa schiavitù, se sarà possibile e fatte le opportune visite, affronterò anche il trapianto di rene con il coraggio di sempre, sperando di poter essere più tranquillo per il futuro».

Per Argiolas è l’occasione per stilare un bilancio della sua attività associativa: quando ha preso in mano le redini della Prometeo, l’associazione  «poteva contare su una cinquantina di soci, quasi tutti trapiantati di fegato e parenti, su una cassa di 3.000 euro circa e su una sede nella vecchia scuola di via Santa Maria Goretti a Pirri». 

Ora «è diventata una associazione regionale con personalità giuridica, iscritta anche al Registro unico nazionale del Terzo settore (Runts). Non solo: ha quasi 600 soci paganti in tutta la Sardegna, trapiantati e non trapiantati.  Ha creato un coordinamento provinciale a Sassari per assistere meglio i trapiantati del Nord Sardegna. Ha ora tre sedi sociali (a Selargius, a Sassari e a Monserrato) e tre dipendenti regolarmente assunte e stipendiate. In più, è diventata una associazione di tutti i trapiantati d’organo, anche se in prevalenza, per motivi storici, i nostri soci sono in prevalenza trapiantati di fegato».  

Grazie all’impegno di Prometeo sono state estese a tutti i trapiantati le tutele, anche economiche, che prima erano riservate solo ai trapiantati di rene. Ed è stato aumentato del 25% l’assegno in loro favore. 

«Con questo ultimo messaggio da presidente», conclude Argiolas, «ma soprattutto come trapiantato voglio ringraziare la mia donatrice, che non conosco, la sua famiglia e tutto il personale sanitario che opera nella donazione e nei trapianti, perché se ho vissuto questi quasi 16 anni dopo il trapianto, lo devo a loro. Grazie di cuore». 

(Unioneonline/E.Fr.)

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