Mario Pirastu, 64 anni, ricercatore del Cnr, indaga da vent'anni sui segreti custoditi nel Dna delle genti d'Ogliastra.

Sua l'idea di SharDna, nata nel 2000 per gestire una biobanca di 500 mila campioni biologici donati da 13 mila residenti di dieci paesi ogliastrini.

Giovedì ha svelato al pm Biagio Mazzeo di aver trasferito 25 mila campioni a Cagliari. Provette di cui era stato denunciato il furto.

Professor Pirastu, quando ha spostato i campioni dal laboratorio di Perdasdefogu al San Giovanni di Dio?

«Le provette sono state trasferite in un arco di tempo compreso tra il 2013 e il 2014».

Come dovevano essere utilizzati?

«Per scopi inerenti la ricerca, per quel che servivano».

Lei all'epoca che incarico ricopriva nel parco Genos?»

«Ero direttore scientifico, al parco non c'era già più personale ma il Cnr continuava le attività».

La sparizione del Dna ha creato un bel pasticcio. Chi è il responsabile?

«Il motivo di tutta questa confusione va ricercato in chi ha interesse a crearla. Forse in chi dice di essere il proprietario di Genos».

L'intervista completa su L'Unione Sardegna oggi in edicola
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