Un terremoto in cielo, quello nero fuoco, vergato dalle fiamme alte che hanno imperversato, con l’impeto di uno tsunami, in lungo e in largo, nella terra dei Nuraghi. Elicotteri e Canadair, da sempre considerati, ultima ancora di salvezza verso l’avanzare di incendi devastanti, sono finiti in un vortice perverso di affari e scorribande. Un’associazione, «segreta e clandestina» per dirla con le parole dell’Antitrust, che da 15 anni condiziona e gestisce una marea di soldi, 63 milioni di euro solo in Sardegna.

Sentenze di Ferragosto

La decisione ferragostana del Consiglio di Stato, nel pieno della stagione dei fuochi, è una botta da orbi per un sistema imperterrito che ha resistito senza pudore sino alla fine, a partire dall’Isola del vento. Sentenze inappellabili che traducono le decisioni dell’Autorità della Concorrenza in riscossione immediata, senza fuga, delle sanzioni milionarie inflitte alle “sette sorelle” che si spartivano e condizionavano il grande affare dell’antincendio.

Rischio esclusione

Non solo milioni di euro da pagare uno sull’altro, ma, soprattutto, la valutazione di “reato” molto grave che ha conseguenze molto più rilevanti di una multa tradotta in euro. In pratica, secondo un consolidato giurisprudenziale, per le società condannate con tanta veemenza dall’Autority, non si ammettono sconti: devono essere escluse dalle gare d’appalto. Per la Sardegna è un’ecatombe su molti fronti, quello degli elicotteri ma anche quello dei Canadair. Partiamo dall’ultimo appalto, quello in essere. E’ stato affidato, provvisoriamente, a due società che hanno spodestato dopo 14 anni l’Airgreen, società che ha quasi sempre capitanato la gestione delle campagne antincendio in Sardegna, dal 2006 al 2020.

Miguel c’è sempre

A vincere l’appalto 2021-2023, Tar permettendo, sono state “E+S” e la compagnia spagnola, Elitellina, al 100% di proprietà del signore degli elicotteri, Miguel Angel Tamarit Campuzano. Una sola annotazione: Elitellina, dal 2012 sino al 2020, è sempre stata alleata strettissima di Airgreen, ora, invece, è scoppiata una guerra tanto violenta da apparire di facciata. La separazione è avvenuta solo dopo il deliberato dell’Autorità che, insieme alle sanzioni, ha vietato la reiterazione di quelle cordate. Dunque, separati, non si sa se per volontà, strategia o imposizione. Di certo c’è che Airgreen, dopo aver perso la Sardegna, si è precipitata in piazza del Carmine, sede cagliaritana del Tribunale amministrativo regionale. Chi ha visto il ricorso di Airgreen contro Miguel Angel racconta fuoco e fiamme. Chi conosce il dietro le quinte, invece, arriva ad ipotizzare una scazzottata tipo Bud Spencer e Terence Hill: scenografica, violenta ma funzionale al copione antitrust. E, nonostante in quest’ultima gara sarda ci fossero stati due partecipanti, da una parte Airgreen, con Star Work e Elifriulia e dall’altra Elitellina e E+S, l’appalto non ha prodotto alcun risparmio rispetto alla precedente competizione. Anzi.

In Sardegna più 36%

Ad incrementare a dismisura le cifre in campo ci ha pensato la Regione che per questo nuovo affidamento ha deliberatamente incrementato la spesa di un mostruoso più 36% rispetto alla gara precedente. Una montagna di denaro in più stanziato senza modificare sostanzialmente le caratteristiche dell’appalto, con un risultato: alla luce degli eventi si registra una Caporetto senza precedenti della lotta agli incendi. Il risultato è drammatico: più si spende e più si brucia. Nell’appalto del 2018-2020 la Regione aveva stanziato 10 milioni e 653 mila euro, in quello dal 2021 al 2023, invece, la bellezza di 14 milioni e 489 mila euro. Quasi 4 milioni di euro in più, un incremento che non ha precedenti negli anni passati.

(Foto L'Unione Sarda)
(Foto L'Unione Sarda)
(Foto L'Unione Sarda)

Più soldi, più incendi

La tabella che pubblichiamo fornisce dati ufficiali, iva esclusa. Un quadro inquietante che schiaffa sul muro del silenzio una verità indelebile: gli incendi non si possono affrontare stanziando sempre più soldi per elicotteri. Sono i fatti che dimostrano che serve ben altro, non un semplice contrasto aereo. Occorre, semmai, una proficua, strategica e lungimirante prevenzione a terra. Sono altri gli approcci da mettere in campo, a partire dalla cura del bosco da sempre abbandonato a sè stesso. Si è preferito, invece, sottrarre risorse alla cura della natura per foraggiare pale rotanti, una volta verticali, energia eolica, una volta orizzontali, con gli elicotteri. Ora, invece, gli uffici di viale Trento sono alle prese con la mannaia del Consiglio di Stato.

Segrete e clandestine

Con la sentenza del 20 agosto scorso, che rende definitiva la gravità “segreta e clandestina” di condizionare le gare d’appalto, a partire da quelle sarde, da parte delle cosiddette sette sorelle, si pone il problema serissimo e incombente di escludere dalle gare tutte le compagnie elicotteristiche coinvolte con pari responsabilità nella più grave delle lesioni alle regole della concorrenza. Il primo caso sotto esame riguarda proprio la società spagnola di Miguel Angel Tamarit Campuzano, l’Elitellina, aggiudicataria dell’appalto in corso. La multa è di un milione e 273 mila euro. Cifra confermata dal Consiglio di Stato che ha ribadito la posizione dell’Antitrust relativa alla gravità dei fatti e la violazione dell’art.80 del Codice degli Appalti.

Elitellina a rischio

Elitellina, in base a quel dispositivo divenuto definitivo, dovrebbe essere esclusa dalla gestione della gara d’appalto degli elicotteri, trascinando, conseguentemente, la stessa compagine con la E+S che, seppur non coinvolta, rischierebbe di essere travolta dalla “mandante” della gara. Una situazione al limite del paradosso visto che non sarebbe possibile nemmeno ripescare la seconda classificata, posto che tutte le società partecipanti, anche nel secondo raggruppamento, risultano tra quelle condannate dall’Autority a sanzioni pesantissime.

Perdenti e sanzioni

Star Work, capofila della cordata sconfitta nella gara per il 2021, è stata condannata a pagare in solido un milione e 165 mila euro, Airgreen ha ricevuto, invece, una botta da 4 milioni e 399 mila euro e Elifriulia un milione e 705 mila euro. Multe milionarie ed esclusione per tutte, visto che la Sicilia, avendo già ricevuto le condanne delle società aggiudicatarie e già coinvolte nelle operazioni clandestine, ha deciso di escluderle senza troppi convenevoli dalla gara. In Sardegna, salvo rischiare il danno erariale conseguentemente alla liquidazione dei pagamenti a queste compagnie coinvolte, si dovrà decidere il da farsi. E’ probabile che si decida di attendere il giudizio del Tar sul contenzioso aperto da Airgreen contro Miguel Angel. Il risultato, però, non cambierà: nessuna compagine, né la prima, né la seconda, è esente dalle condanne e sanzioni dell’Autorità garante per la concorrenza.

Terremoto Canadair

Un terremoto che rischia di travolgere anche l’altro protagonista del cielo infuocato, il Canadair. Un appalto da mille e una notte, 359 milioni di euro per l’affidamento della gestione operativa e logistica della flotta Canadair dello Stato. In Sardegna ne sono dislocati 3, incomprensibilmente tutti a Olbia, nessuno a Fenosu o Arbatax e al sud, Elmas o Decimomannu.

Monopolio Babcock

A gestire la partita dei Canadair, per conto del Ministero dell’Interno, è un altro colosso dell’antincendio, la società Babcock, spagnola al 100%, nata da operazioni di accorpamento e acquisizioni tutte funzionali a “semplificare” o meglio “monopolizzare” il settore. Non è un caso che Babcock Mission Critical Services Italia S.p.A. abbia ricevuto lo schiaffo più violento di tutte le sanzioni, con la bellezza di 50 milioni e 612 mila euro di multa. Una cifra talmente elevata che il Consiglio di Stato ha disposto di adeguare, non al bilancio dell’intero gruppo spagnolo, ma al budget italiano della società. Ci sarà uno sconto, dunque, ma non sarà, comunque, una festa.

Spada di Damocle

Resta, anche per Babcock, la gravità dell’infrazione sanzionata dal Codice degli appalti con l’esclusione dalle gare. Cosa farà il ministero dedito per eccellenza al rispetto della legalità? Non è dato sapersi. Di certo le sentenze del Consiglio di Stato sono una vera e propria spada di Damocle per lobby e pubblica amministrazione. Coprire o agire con le esclusioni?

Costi alle stelle

La Corte dei Conti e gli organismi di controllo non staranno a guardare, a partire dalla crescita esponenziale dei costi di questi appalti, dei relativi stanziamenti e dal costo delle ore di volo. Un capitolo tutto da scoprire. Bastino due dati: un’ora di volo del Canadair costa 12.850 euro, una di elicottero, in Sardegna, 2.340 euro. Cifre da capogiro. Più volano, più guadagnano.

Mauro Pili

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