È una nuova opportunità di vita quella che Stefano Garau sta affrontando da ex detenuto del carcere di Uta. L’ex imprenditore cagliaritano, 60 anni, è ora dipendente del Tecnocasic, azienda che si occupa dello smaltimento dei rifiuti nella città metropolitana, con un contratto di sette mesi.

Il tutto grazie al progetto "Lav(or)ando" della cooperativa sociale Elan.

L'assunzione è il frutto di un lungo percorso iniziato col progetto sostenuto dalla Fondazione con il sud, nato per favorire il reinserimento sociale e offrire un'occasione di riscatto. Elan gestisce le due lavanderie industriali di Uta e dell'Istituto minorile di Quartucciu. Durante la detenzione Garau ha potuto svolgere lì un primo tirocinio affiancato dagli operatori: «Per ottenere questi risultati è fondamentale il lavoro di squadra e una fitta rete di imprese pubbliche e private pronte a offrire tempestivamente il loro supporto - spiega Elenia Carrus, vicepresidente e responsabile dell'area inclusione di Elan -. Vogliamo ampliare ulteriormente questa rete di partner sensibili al tema dell'inclusione socio-lavorativa delle persone detenute. Siamo felici per Stefano. La sua grande determinazione e l'impegno sono un esempio ispiratore ed è la dimostrazione che il lavoro è una concreta occasione di riscatto».

Dopo aver scontato la pena, Garau aveva svolto un altro tirocinio al Tecnocasic, che aveva aderito al progetto, e da una settimana lavora al front office dove riceve personale, visitatori, e risponde al telefono.

«Ho ricevuto un'accoglienza davvero straordinaria da parte di tutti, mi hanno commosso - racconta Garau - Mi sono trovato felice da un giorno all'altro. Vorrei ringraziare tutti, in particolare Giacomo Loche che è stato inizialmente il mio tutor e ora un vero e grande amico».

(Unioneonline/s.s.)

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