Il ministro Martina a Cagliari: "Un focus sull'agricoltura sarda, pecorino nei bandi per indigenti"
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"Abbiamo appena approvato la legge agricola collegata alla legge di bilancio dello Stato 2013, ci sono voluti 883 giorni, un tempo infinito, non abbiamo gli strumenti parlamentari e di governo per far fronte rapidamente a questi problemi, superare questo scoglio è una mezza rivoluzione per l’Italia".
Per il ministro della Politiche agricole Maurizio Martina, oggi al Teatro Massimo di Cagliari per un dibattito a sostegno del sì, anche il mondo agricolo aspetta istituzioni più veloci.
Ecco perché "è importantissimo che tanti vadano a votare, per questo è fondamentale spiegare concretamente le buone ragioni del sì, senza temere un confronto che sia il più ampio possibile, perché più spieghiamo più si allarga il consenso".
Quindi, "nei prossimi 15 giorni bisogna lavorare pancia a terra e convincere gli indecisi".
La Sardegna, secondo il ministro delle Politiche agricole, può fare la differenza, forte della sua storia e della sua specialità.
Si rivolge al pubblico, il ministro, ma anche ad alcuni dei più importanti esponenti regionali del partenariato economico e sociale come Claudio Atzori (presidente LegaCoop Sardegna), Battista Cualbu (presidente regionale Coldiretti), Francesco Porcu (segretario regionale CNA), Alberto Scanu (presidente Confindustria Sardegna) e Francesca Ticca (segretario generale UIL Sardegna).
A loro annuncia l’impegno di aprire "un focus sull’agricoltura sarda, per capire a che punto siamo arrivati".
Dà risposte a chi chiede un bando nazionale che possa far rientrare l’eccedenza di produzione di pecorino romano: "Nei nuovi bandi degli indigenti che si apriranno nelle prossime settimane ci sarà spazio anche per il pecorino romano e assicuro che la leva dei 14 milioni si potrà utilizzare in parte per lavorare sul pecorino, cioè per un po’ di ritiro di quantità di pecorino a sostegno degli indigenti".
E riconosce che esiste "il problema di allineare i tempi di pagamento soprattutto sul settore agricolo". In questo senso “Agea (Agenzia per le erogazioni in agricoltura) ha rappresentato per me un vero incubo, ma abbiamo fatto passi in avanti, abbiamo pagato il 97% dei premi del 2015, ed entro dicembre pagheremo il 90 per cento degli anticipi 2016”.