Sono tre gli arresti per l’attentato incendiario che il 14 aprile 2022 ha distrutto la stazione di servizio Esso in viale Marconi a Cagliari, di fronte alla ex sede di Videolina.

La Polizia ha individuato e fermato i tre presunti mandanti ed esecutori materiali. Altre due persone sono finite in manette perché coinvolte nel rogo di una macchina a Sestu il 27 dicembre scorso.

I cinque arrestati, tutti di Cagliari, di età compresa fra i 33 e i 52 anni, sono finiti in carcere in esecuzione di un’ordinanza del Gip. Dovranno rispondere di incendio doloso in concorso.

I due episodi sarebbero collegati visto che uno degli autori dell'attentato a Sestu è lo stesso che avrebbe appiccato il rogo al distributore di benzina.

Nella notte tra il 14 e il 15 aprile 2022 le fiamme, devastanti e partite da un mezzo per la raccolta rifiuti rubato e usato come innesco, avevano avvolto rapidamente una delle pompe per l’erogazione del carburante, la cassa, il bar interno e un’officina meccanica.

LE INDAGINI – Gli uomini della Squadra Mobile, sezione reati contro il patrimonio, coordinati dalla Procura della Repubblica di Cagliari, hanno ricostruito la vicenda attraverso le immagini dell’impianto di videosorveglianza del distributore e intercettazioni telefoniche e ambientali durate quasi un anno.

Il movente: la vendetta del proprietario di una carrozzeria di Cagliari nei confronti dei gestori del rifornitore. Nel 2016 lo avevano denunciato per aver utilizzato banconote false per acquistare benzina e tabacchi. Proprio pochi giorni prima del raid, al carrozziere era stato notificato il decreto che disponeva il rinvio a giudizio.

IL RAID – Il mandante avrebbe quindi chiesto a due degli arrestati di entrare in azione. Quella notte, i due hanno rubato un camion di una ditta per la raccolta dei rifiuti, parcheggiato nel deposito di Quartucciu. Poi lo hanno posizionato nel distributore e gli hanno dato fuoco con della benzina. Le immagini delle telecamere riprendono chiaramente l’attentatore all’opera, rischia persino di essere avvolto dalle fiamme.

Determinante l’analisi che gli investigatori della Squadra Mobile hanno fatto su un tablet rubato insieme al camion e poi acquistato da un’ignara studentessa del capoluogo. Risalendo al ricettatore del tablet i poliziotti hanno individuato i presunti autori del furto del camion.

Nel corso delle indagini è emersa anche la responsabilità di un altro degli arrestati quale mandante dell’incendio di un’auto avvenuto a Sestu nel dicembre 2022. Il movente, una lite sul lavoro tra l’uomo, commerciante, e una sua dipendente, la proprietaria del veicolo. La Lancia Y della donna era andata completamente distrutta.

Gli arrestati sono stati portati nel carcere di Uta in attesa dell’interrogatorio di garanzia.

Nella stessa indagine, due bosniaci sono stati indagati per aver ricettato il tablet rubato. I due arrestati che hanno appiccato l’incendio al distributore sono stati indagati anche per il furto del camion.

(Unioneonline/D)

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