Il Brotzu resta chiuso. Le cause del guasto a monte del blackout che  sabato sera ha spento il principale ospedale della Sardegna sono state scoperte e le riparazioni sono state effettuate. Ma i vertici dell’Arnas vogliono prendersi il sicuro: niente ricoveri fino a domani alle 21, quindi porte sbarrate anche al pronto soccorso. La giornata di domani sarà necessaria per monitorare la tenuta degli impianti dopo l’intervento effettuato oggi. In caso di quadro positivo, la riapertura potrebbe anche essere anticipata. 

Resta da capire, comunque, perché dopo il tilt si siano attesi solo due generatori su tre e il sistema non abbia retto. 

Attesa, intanto, un’altra giornata di passione per la sanità cagliaritana (e non solo). Nell’ultima settimana la direttrice generale, Agnese Foddis, aveva inviato alcune comunicazioni, indirizzate alla presidente della Regione, Alessandra Todde, al suo assessore alla Sanità Armando Bartolazzi, e a tutti i dg delle aziende sanitarie sarde: l’obiettivo era comunicare l’esaurimento dei posti letto, a causa della chiusura dei reparti in numerosi ospedali della Sardegna. 

Overbooking, quindi. Che adesso non può essere affrontato, perché il Broztu resta chiuso. E le conseguenze si vedono: i numeri di pronto soccorso del Policlinico e del Santissima Trinità oggi sono impressionanti. A Is Mirrionis, per capire, quando sono da poco trascorse le 19,30,  risultano 23 pazienti in codice arancione, mentre al Duilio Casula sono in visita sei codici rossi in contemporanea. Oltre a svariate decine di utenti in attesa con codici di triage meno urgenti.

Un massacro, per il personale. Un inferno, per i pazienti. 

Enrico Fresu

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