Tra le sue mani passano cartelle di pagamento di ogni tipo, a parecchi zeri.

Perché l'ufficio comunale che dirige, quello dei Tributi, è tra i più delicati per la mole di documenti e vertenze che tratta: imposte municipale e di soggiorno, addizionale Irpef e tassa sui rifiuti. E poi si occupa di tutti gli accertamenti tributari, con relativi contenziosi, e anche di lotta all'evasione fiscale.

Per questo le indagini sull'attentato incendiario ai danni del dirigente del Comune, Giovanni Battista Ena, pur seguendo diverse ipotesi si stanno focalizzando sul suo lavoro. In particolare sulle cartelle esattoriali che l'ente ha inviato in questi ultimi mesi a privati e ad aziende. Ma anche su altri documenti ritenuti «pesanti».

Gli investigatori della Squadra Mobile sono al lavoro dalla notte tra mercoledì e giovedì: nonostante non ci siano tracce chiare sulle cause dell'incendio, i poliziotti dubitano che si possa trattare di un fatto accidentale.

Lo stesso Ena, sentito subito dagli agenti coordinati dal dirigente Fabrizio Mustaro, ha sottolineato: «Trovo inverosimile che possa essersi trattato di autocombustione. Un'auto nuova parcheggiata da 48 ore non prende fuoco da sola. Sul mio tavolo in ufficio ci sono delle pratiche pesanti, diciamo così. Quindi sì, se fosse doloso, ritengo l'incendio collegato alla mia attività in Comune. Ora ho paura anche per me e per i miei familiari».

E che quanto avvenuto in piazza Belgio, a Genneruxi, possa essere un grave avvertimento, è per ora confermato dalla testimonianza di una residente che ha visto il cancello automatico chiudersi quando già si sentiva l'odore del fumo e una persona allontanarsi rapidamente dal palazzo. Poi è stato il caos.

M. V.

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