La vendetta per il “no” al tentativo di riallacciare rapporti sentimentali ormai sfilacciati corre su internet. Una ritorsione che col passare del tempo prende sempre più spazio nel vasto campo delle ingiustificabili reazioni maschili ai dinieghi di donne e ragazze davanti a una proposta di fidanzamento o di relazione intima. Come nella vicenda approdata di recente negli uffici della Procura della Repubblica: dopo alcuni mesi di frequentazione interrotti lo scorso autunno, il riavvicinamento alla dolce metà si è rivelato un flop e a quel punto un ragazzo di 19 anni ha ritenuto fosse necessario mostrare a un ampio pubblico momenti privati della sua ex. Così ecco il passaggio di telefonino in telefonino di un video dal contenuto chiaro: la vittima ripresa in un momento di intimità, mentre si trova da sola nella propria abitazione nella vasca da bagno. Immagini che risalgono al periodo in cui ancora la coppia andava d’accordo, momenti immortalati dalla stessa ragazza (minorenne) e da lei inviate all’allora compagno. Poi il cambio di rotta e la ritorsione.

La scoperta e la denuncia

Comportamento da qualche anno inserito nel codice penale come “Revenge porn”, la porno vendetta, reato costato al protagonista di questa storia l’iscrizione immediata sul registro degli indagati dopo la denuncia presentata in Procura dai genitori della vittima, del tutto all’oscuro della istantanea diffusione di quelle immagini. A scoprire quanto stava accadendo infatti è stata la responsabile dell’osservatorio Cybercrime di Cagliari, che controlla costantemente la presenza e diffusione di situazioni di quel genere. L’esperta si è accorta che su Whatsapp aveva cominciato a girare un video che vedeva come protagonista la ragazzina, ha fatto le necessarie e adeguate verifiche, ha scoperto che la minorenne e il giovane frequentavano un liceo cittadino (dove molti studenti avevano ricevuto il filmato), è risalita all’identità della vittima e ha avvertito la famiglia.

Il racconto ai genitori

I genitori, sconcertati e inconsapevoli, hanno chiesto lumi alla figlia la quale a sua volta però nulla pare sapesse di quanto stava accadendo. Ha spiegato loro di aver girato e inoltrato quel video nel novembre precedente a un ragazzo che frequentava e al quale, visto il rapporto sentimentale, aveva mandato anche alcune foto (che però non si sa se siano state diffuse). Poi la coppia si era rotta e solo dopo mesi, lo scorso febbraio, il 19enne aveva tentato di riavvicinarla. Ma era stato respinto, come ricordato dalla minorenne al padre e alla madre. Da quel rifiuto alla richiesta di riannodare un filo interrotto, secondo l’ipotesi investigativa, sarebbe derivata la decisione di vendicarsi mettendo in piazza comportamenti assolutamente privati. Subito dopo è arrivata la denuncia in Questura e sono state avviate le indagini, che hanno portato alla contestazione del reato al ragazzo.

Andrea Manunza

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